Gli oligarchi russi sono nel mirino delle sanzioni

 

Non distante dai primi germogli che si stanno schiudendo a Hyde Park, e dalle vetrine di Harrods, la villa da sogno dell’oligarca russoOleg Deripaskaè stata occupata da un gruppo di dimostranti. Dalla ringhiera nera che delimita il balcone che si affaccia su Belgrave Square, un lenzuolo azzurro recita“Questa proprietà è stata liberata”. Prendere le distanze dalla guerra, nei giorni scorsi, non è bastato all’imprenditore russo per garantirsil’immunità dalla lista nera britannica. Secondo alcune indiscrezioni, questo gesto anticipa la prossima mossa del premier inglese Boris Johnson:sequestrare le case di lusso e trasformarle in residenze temporanee per i rifugiati di guerra. Intanto, la lista delle personalità sovietiche sanzionate non fa che aumentare. E, così, anche la pressione su Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina, cominciata ormai 22 giorni fa. In un discorso rivolto ai funzionari del governo, in cui dice di non voler invadere l’Ucraina, il presidente russoVladimir Putin ha speso delle parole anche per gli oligarchie gli uomini più potenti del Cremlino. «Non sto affatto giudicando chi ha una villa a Miami o in Costa Azzurra, chi non può fare a meno delfoie gras, delle ostriche o delle cosiddette libertà di genere», ma sono persone «pronte anche a vendersi la madre».Putin li ha chiamati «traditori nazionali», in un discorso che ha tutta l’aria di essere un avvertimentoper chi avesse in mente di abbandonare la sponda sovietica, dopo l’imposizione di nuove sanzioni da parte di Regno Unito e Unione europea. Le penalità di Londra e Bruxelles hanno colpito gli oligarchi sovietici, mentregli Stati Uniti si sono concentrati su 11 leader militari del Paese. Tra loro, personalità legate alla Difesa comeViktor Zolotov, comandante in capo della Guardia nazionale russa, eAlexander Mikheev, direttore generale di Rosoboronexport, uno stato- società controllata che commercia armi. Lenuove sanzioniUe puntano alproprietario del Chelsea Football Club e miliardario Roman Abramovich,con il congelamento dei beni e il divieto di viaggiare. Il magnate era già stato colpito dalle misure britanniche la settimana scorsa, quando il dipartimento del Tesoro londinese, in un documento ufficiale, l’ha definito come un “oligarca filo-Cremlino”. Oltre ad Abramovich, l’Ue ha preso di mira gli azionistiGerman KhaneAlexey Kuzmichevdel Gruppo Alfa, l’élite delle forze speciali russe che appartiene all’agenzia di spionaggio della Russia erede del KGB sovietico, eTigran Khudaverdyan, direttore esecutivo di Yandex, la società ICT russa che ha il più grande motore di ricerca in Russia, è nella lista nera per i suoi legami con il presidente russo Vladimir Putin. Il Regno Unito haannunciatoun’altra serie di sanzioni per oltre 100 miliardi di sterline contro 370 russi, tra cui 50 oligarchi e le loro famiglie: tra questiMikhail Fridman, co-fondatore di Alfa-Bank, la più grande tra le banche private del Paese, e varie personalità vicine alla politica come l’ex presidenteDmitry Medvedev,l’addetto stampa di Putin,Dmitry Peskov, la portavoce degli Affari esteri,Maria Zakharova e Mikhail Mishustin, il primo ministro russo. Preso di mira ancheAlexander Ponomarenko,il presidente dell’aeroporto Sheremetyevo, la cui ricchezza è stimata in 2,22 miliardi di sterline. Si tratta diindividui già sanzionati da alleati come l’UE, il Canada e gli Usa.Washington, intanto, ha annunciatonuove sanzionicontro il presidente della Bielorussia,Alexander Lukashenko, alleato della Russia nell’invasione dell’Ucraina, e contro sua moglie. Londra aumenterà anche letariffesu un certo numero di merci di 35 punti percentuali, tra cui lavodka.Una decisione che arriva dopo che, la scorsa settimana, le nazioni del G7 – Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti – hanno dichiarato che avrebbero posto fine allo status di“nazione più favorita” della Russa: una decisione che aprirà la strada all’imposizione di dazisu una vasta gamma di beni e servizi esportati dalla Russia. E che segnerà la fine, di fatto, degli ordinari scambi commerciali tra Stati Uniti e Russia. Le misure dell’Ue includono ancheil divieto di transazioni con le società russe di proprietà statale, a eccezione del settore petrolifero e del gas. Vietata anche l’importazione di prodotti siderurgici per un valore di 3,3 miliardi di euro, oltre all’esportazione di beni di lusso in Russia, tra cui automobili costose e gioielli. Anchein Italiala Guardia di Finanza sta sequestrando beni comeville, yacht e appartamenti di proprietà di oligarchi russi per 700 milioni di euro. L’ultimo personaggio nel mirino della Gdf è statoPeter Olegovich Aven, ex ministro di Boris Eltsin per le relazioni economiche internazionali: la sua villa a Punta Sardegna, in provincia di Sassari, è stata posta sotto sequestro. Il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner ha dichiarato dalla Commissione europea a Bruxelles chel’Ue sta lavorando per chiudere qualsiasi scappatoia agli oligarchi per aggirare il regime delle sanzioni. Secondo un’inchiestadelSole 24Ore, molti oligarchi hanno già messo al sicuro le proprie società nelle aree offshore nel cuore dell’Europa, come l’isola di Oktyabrsky, a Kaliningrad, incastonata tra la Polonia e la Lituania. Il 15 marzo, durante una riunione dedicata all’aumento della stabilità economica russa di fronte alle sanzioni, il premier ha spiegato cheil pacchetto di misure prevede più di 100 iniziative per un valore di circa 1.000 miliardi di rubli,che saranno rafforzate man mano che il conflitto si evolve. Mishustin ha poi sottolineato che sarà lanciato un nuovo programma di prestiti che contribuirà a sostenere le imprese, comprese quelle di importanza sistemica. Non mancano, neanche a partire dal fronte russo, le sanzioni contro chi si oppone all’”operazione militare speciale” intrapresa da Vladimir Putin, “in risposta alle sanzioni senza precedenti […] e sulla base delle reciprocità”:tra i nemici sovieticifigurano il Presidente americanoJoe Biden, il Segretario di Stato Antony Blinken, il capo del PentagonoLloyd Austin, il consigliere della sicurezza NazionaleJake Sullivan, ma anche l’ex Segretaria di StatoHillary Clinton, la portavoce della Casa BiancaJen Psaki e Hunter Biden, il figlio del presidente americano. Fa capolino anche il premier canadeseJustin Trudeau: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, martedì 15 marzo, si è rivolto al parlamento di Ottawa per chiedere una no-fly zone della Nato in Ucraina, ovvero un divieto di sorvolo di velivoli o droni non autorizzati nei cieli del Paese. Tutte queste sanzioni prevedono il blocco di ingresso in Russia e il congelamento di asset, senza impedire però contatti ad alto livello, se necessario.