Referti medici su IA: l’allarme del Garante sulla privacy e i rischi per la salute

Referti online con intelligenza artificiale

IA: referti online, pro e contro (canva) dentrolanotiziabreak.it

Il Garante Privacy avverte: caricare referti medici su IA espone a rischi di violazione dati e diagnosi errate. Ecco cosa sapere.

Caricare referti medici sulle piattaforme di IA è una pratica sempre più diffusa. Un gesto rapido che può sembrare utile, ma nasconde rischi seri.

Il Garante per la Privacy mette in guardia: i dati sanitari sono tra i più sensibili e vanno protetti con attenzione.

E oltre alla privacy, c’è il pericolo di diagnosi errate senza supervisione medica. L’intelligenza artificiale è uno strumento utile se utilizzato in modo corretto, ma non è perfetto e può sbagliare dati e informazioni.

Questo dovrebbe già far comprendere la pericolosità di affidarsi a tali sistemi per la salute. Ecco cosa dicono gli esperti.

Perché il Garante mette in guardia sull’uso dell’IA in sanità

Secondo il Garante, sempre più utenti caricano analisi cliniche, radiografie e referti su piattaforme di intelligenza artificiale per chiedere interpretazioni o diagnosi. Operazioni rapide, possibili con pochi click, ma che comportano rischi rilevanti. I dati sanitari, sottolinea l’Autorità, sono informazioni estremamente sensibili e richiedono garanzie speciali.

Il primo problema è la protezione di queste informazioni personali, che potrebbero finire in circuiti non sicuri o essere usate per scopi diversi. Il secondo è legato all’affidabilità: un’IA può fornire risposte imprecise o errate, prive della competenza e responsabilità di un medico. Per questo, il Garante ribadisce che la supervisione umana qualificata deve essere presente in ogni fase, dallo sviluppo del sistema all’uso pratico.

IA: referti online
IA: referti online (canva) Dentrolanotiziabreak.it

Come l’intelligenza artificiale può influire sulla salute

L’intelligenza artificiale in ambito medico non è più fantascienza: in Italia e all’estero esistono già progetti che la integrano nei processi sanitari. Se regolamentata e supervisionata, può aiutare a velocizzare diagnosi preliminari, smaltire richieste e supportare i professionisti. Il pericolo nasce quando il paziente si affida esclusivamente all’algoritmo, modificando o interrompendo terapie in base a indicazioni non verificate. Un singolo errore può compromettere cure salvavita. Per questo l’IA deve essere considerata un supporto, non un sostituto del medico. Il messaggio del Garante è chiaro: innovazione sì, ma con regole, trasparenza e controllo umano costante. Solo così si potranno sfruttare i vantaggi dell’IA proteggendo al tempo stesso salute e privacy.

In sintesi, molti si chiedono:

  • È sicuro caricare referti medici su un’IA? Il Garante per la Privacy avverte che i dati sanitari sono tra le informazioni più sensibili e che l’uso improprio può metterli a rischio.
  • L’IA può sostituire un medico nella diagnosi? No, perché le sue risposte non hanno valore clinico ufficiale e possono contenere errori. Cosa succede se seguo le indicazioni di un algoritmo?

Si rischiano diagnosi errate o terapie inappropriate, con possibili conseguenze gravi. L’uso sicuro richiede protezione dei dati, regole precise e supervisione medica costante.