Pablo Neruda: come è morto davvero?
Del poeta cilenoPablo Nerudasono notissimi i versi, che tutti almeno una volta nella vita abbiamo letto e nei quali ci siamo persi, masu come sia terminata la sua vita non c’è alcuna certezza. Ufficialmente, la sua morte è avvenuta il23 settembre 1973nellaclinica Santa María di Santiago, a causa dell’evolversi di uncancro alla prostata, ma da sempre c’è chi avanza seri dubbi che sia andata davvero così. Fervente oppositore diGabriel GonzálezVidelaprima e diAugustoPinochetdopo, secondo molti proprio per questo motivosarebbe stato avvelenato. Per anni questa tesi non è stata davvero presa in considerazione ma trattata per lo più come unasuggestione. Adesso però le cose sembrano destinate a cambiare grazie ainipoti diNeruda,che hanno chiesto e ottenuto che venisseroriaperte le indaginisulla sua morte. Il primo a instillare il dubbio che quella del letterato non fosse stata una morte per cause naturali fuil suo autista e segretario personale, Manuel Araya, morto nel giugno 2023, che nel 2011 parlò diomicidio avvenuto tramite un’iniezione letale. Queste parole portarono all’apertura di un’inchiesta portata avanti dalPartito comunista cileno, di cui Neruda faceva parte, e dallafamiglia del poeta, che due anni ottenne lariesumazione della sua salmadalla cripta di Isla Negra. Dopo una serie di esami su quel che restava del corpo, gli esperti del servizio medico legaleconfermarono la versione ufficialefino a quel momento conosciuta, ovvero che la morte fosse avvenuta a causa del cancro. Nel 2017, però, un altro gruppo di scienziati, questa volta non cileno ma composto da professionisti provenienti da diversi Paesi, a seguito di ulteriori esami trovò qualcosa che fino a quel momento era sfuggito, consciamente o meno:lapresenza di botulino in un molare. A seguito di quella scoperta, lo scorso anno un altro team di specialisti provenienti dal Cile ma anche dall’ Università di McMaster in Canada e da quella di Copenaghen in Danimarca,fu chiamato a stabilire se la sostanza fosse di origine endogena o esogena. Il7 dicembre 2023la giudicePaola Plazadecise di archiviare il caso, dichiarando chenon ci fossero più i presupposti per continuare a indagare, nonostante i risultati degli esperti avesseroconfermato l’origine endogena del veleno, avvalorando così la tesi dell’omicidio. Tutto finito? Nient’affatto. Nei giorni scorsi,laPrima Sezione della Corte d’Appello di Santiago ha riaperto il caso, accogliendo la richiesta dei nipoti delPremio Nobelper la Letteratura e degli esponenti del Partito Comunista di fare una volta per tutte chiarezza su una vicenda abbandonata più per la difficoltà di arrivare a una conclusione che per l’assoluta certezza che la sua sia davvero stata una morte per malattia. Il tribunale ha disposto quindi unnuovo esame calligrafico del certificato di morte, uninterrogatorio all’esperto di questioni cilene presso l’Archivio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti Peter Kornbluhe unaperizia sui risultati degli esperti della McMaster University. Non resta che attendere, dunque. Ma perché Neruda sarebbe stato avvelenato? A rendere questa tesi più che plausibile, oltre ai numerosi riscontri, c’è l’esistenza stessa del poeta, vissuta non solo come letterato ma anche comemilitante, diplomatico e politico. La suaadesione al partito comunistael’opposizione al governo autoritario di Videlagli valseropersecuzioni e censure. Inoltre,la morte del presidente socialista, nonché suo caro amico, Salvador Allende e ilcolpo di Stato che l’11 settembre 1973 portò il generale Pinochet al potereprecedettero di soli dodici giorni la sua di morte, che avvenne il giorno prima della partenza per l’esilio in Messico che avrebbe dovuto vivere con la moglieMatilde Urrutia. Coincidenze? Per molti anni si è voluto credere di sì, ma ora i dubbi che la storia sia andata in modo differente sembrano prendere sembianze più concrete, almeno secondo la famiglia, che spera di essere finalmentea un passo dalla verità.