I pulcini hanno bisogno di più tutele
Persalvare ipulcini maschiche muoiono nell’industria delleuova, purtroppo,il decreto da poco emanato dal Governo non basta. Si è fatto attendereper un annoe ora che è arrivatovieta sì la triturazione dei pulcini, ma ammette anche ampie derogheche rischiano di compromettere questo divieto. Si tratta di unpasso storicoper i diritti degli animali, insomma, ma soloa metà. Considerati veri e propri scarti di produzione dall’industria delle uova,ogni anno in Italia circa 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per triturazione o soffocamento, pratiche dolorose che questi animali subisconoentro le loro prime 24 ore di vita. Ora che il decreto per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento CE n.1099/2009Sulla protezione degli animali durante l’abbattimentoè arrivato, questa terribile realtà si avvia al capolinea, anche se non completamente. Laleggevotata dal Parlamento ad agosto 2022vietafinalmentel’abbattimento selettivo dei pulcini entro dicembre 2026. Tuttavia le deroghe che il decreto attuativo ammette rischiano di agevolare l’industria nel continuare a ucciderli per un ritorno puramente economico. In particolare, il decreto ammettederoghe al divieto di abbattimento selettivoin caso di errori di sessaggio, blocco o malfunzionamento delle macchine di ovosessaggio, per necessità di depopolamento, per necessità di salute pubblica e in caso di abbattimento dei pulcini per fini scientifici. ComeAnimal Equality, insieme a tante altre associazioni per la protezione degli animali allevati,chiediamo che queste derogheaggiuntive rispetto a quelle già previste dalle disposizioni europeesiano messe da parte. Il decreto prevede al contempo l’implementazione e la promozione delle tecnologie di ovosessaggio, in grado dirilevare il sesso del pulcino quando è ancora un embrioneed evitarne così l’uccisione dopo la schiusa se dovesse essere maschio. È previsto però che l’ovosessaggio possa avvenire fino al 14° giorno di incubazione dell’uovo, il doppio rispetto a quanto indicato daAnimal Equalitye dalle altre organizzazioni sulla base delle ricerche più autorevoli e condivise dalla comunità scientifica, secondo le quali due settimane sarebbero un arco di tempo eccessivo per il riconoscimento del sesso dell’animale, che potrebbe quindi provare dolore. Per questo,chiediamo che l’ovosessaggio sia fatto entro il limite massimo del 7° giorno, considerato più sicuro e indolore. Ma anche che l’obbligo di sessaggio siaesteso a tutti i tipi di uovaattraverso la scelta di adeguate tecnologie, visto che al momento verrebbe applicato di fatto solo a quelle provenienti da galline marroni, un’ulteriore deroga che limita il raggio di azione della legge ed esclude le uova prodotte da galline bianche. Nel frattempo abbiamo scritto ai parlamentari delle commissioni competenti per spiegare loro cheil decreto, allo stato attuale, non salva davvero i pulcinie rischia di compromettere un divieto fondamentale per risparmiare la vita di milioni di animali. La politica è chiamata a fare la sua parte, maognuno di noi può fare la differenzaper i pulcini e gli altri animalisfruttatinell’industria delle uova ogni giorno, per esempio scegliendo alternative vegetali e contribuendo a ridurre progressivamente la sofferenza di questi individui.