I numerosi tagli fatti agli investimenti dedicati alla scuola hanno portato il settore dell’educazione pubblica italiana a non essere più all’altezza. L’indagine condotta dall’istitutoSwgha fatto luce sulle profonde (e irrealizzate)aspettative degli italiani nei confronti del sistema scolasticonazionale. I risultati parlano chiaro: la richiesta è quella di unamaggiore concretezza e una più stretta connessione con il mondo del lavoro. Il sondaggio ha identificato unatteggiamento fondamentalenei confronti della scuola, ossia lanecessità di trasmettere la cultura professionale e ampliare le opportunità di stage e di inserimento nel mondo del lavoro. Questo desiderio emerge con particolare forza quando si tratta dellaformazione tecnico-professionale, il che potrebbe evidenziare una consapevolezza crescente dell’importanza di questo settore. Per esempio, la maggioranza degli intervistati ritiene chela trasmissione delle competenze migliori avvenga attraverso attività laboratoriali (53%) o tramite esempi pratici e casi di studio (45%). I dati, complessivamente, sottolineano l’importanza e l’aspettativa di un apprendimento basato sull’esperienza concreta e sull’applicazione praticadelle conoscenze. Sempre rimanendo nell’ambito degli istituti tecnico-professionali, questo campo sembra essere più suscettibile a riforme rispetto agli altri: secondoil 39%degli intervistati, infatti, necessita dicambiamentiimportanti. Più nello specifico,l’89%ritiene che questi istituti debbano essere strettamentecollegati al mondo delle imprese,mentre il79% spera in un aumento delle ore di alternanzascuola-lavoroper migliorare la qualità delle competenze e aumentare le opportunità lavorative. Le aspettative dei genitori degli studenti Tra le aspettative dei genitori con figli in età scolare, emergono 3 punti chiave. Prima di tutto la possibilità dipersonalizzare i percorsi di studio, elemento percepito come fondamentale: gli intervistati, in questo senso, apprezzano l’idea didocenti-tutorin grado di modellare i programmi in base alle potenzialità degli studenti, garantendo così un apprendimento su misura. In secondo luogo, piace l’idea delloscambio interculturale attraverso programmi estage, opzione già esistente in molte scuole ma che spesso ha prezzi proibitivi. Infine, c’è una forte richiesta di una maggioreconnessione con la cultura del lavoro, sia come parte dell’approccio educativo che attraverso l’opportunità di tirocini e contatto diretto con i professionisti del settore. Complessivamente,per ciascuno di questi 3 punti, il grado di consenso supera il 75%, il che indica un forte desiderio di una scuola meno orientata verso i percorsi standardizzati e più aperta alle esigenze individuali. L’indagine, condotta nella prima metà di settembre su uncampione rappresentativo di 800 persone maggiorenni, evidenzia un chiaro segnale di cambiamento nelle aspettative nei confronti del sistema scolastico nazionale che è, per vari aspetti, al collasso.
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