Libia: l’uragano Daniel miete oltre 2.000 vittime

 

Un fiume di fango scorre nelle vie diDerna, città sommersa dellaCirenaica. È una fotografia dell’alluvionee delleinondazioninellaLibiaorientale,devastata dalla tempesta Daniel, un nuovo caso dimeteo estremo. Le autorità parlano di oltre 2.000 morti e 7.000 dispersi, mentre molte aree risultano irraggiungibili edue dighehanno ceduto simultaneamente. Il Ministero degli Esteri italiano ha escluso che ci siano connazionali rimasti coinvolti e, come la Francia, ha espresso subito la propria disponibilità ad aiutare e inviare aiuti. L’uragano Danielsi è abbattuto suDerna, dove abitano 100.000 persone, spazzando via interi quartieri. Lepiogge torrenzialihanno oltrepassato i 400 millilitri all’ora, una quantità che secondo il Centro meteorologico nazionale non era mai stata registrata negli ultimi 40 anni di rilevazioni. In contemporaneail crollo delle due digheavrebbe liberato 33 milioni di metri cubi d’acqua, che in alcuni punti potrebbe aver superato i 3 metri. Tutto questo ha travoltostrade e case, causandosmottamenti. I residenti hanno cercato di mettersi in salvo anche salendo sui tetti delle abitazioni e sulle automobili. I soccorsisono resi assai complicati dall’inevitabile stop all’elettricità e dalle grosse difficoltà nelle comunicazioni. Per la città, circondata dalle montagne e affacciata sul Mediterraneo, il primo ministro del governo libico orientale Osama Hamad ha dichiarato “lo stato di disastro”, mentre in tutta la regione sono stati indetti tre giorni di lutto. In generale nelle zone costiere colpite, che sono particolarmente ricche digiacimenti petroliferi, vige lo stato diallerta massima, le scuole e i negozi sono chiusi, i voli sono sospesi e la produzione si è quasi fermata. Restano operativi i servizi di sicurezza, sanità ed emergenza. Riguardo al petrolio, nello specifico, la tempesta ha costretto quattro importanti porti all’interruzione delle attività legate all’esportazione. Di certo si tratta di un altroevento meteo estremo, che gli esperti hanno descritto come un fenomeno straordinario vista lagrande quantità di acquache è caduta dal cielo. La stessatempestanei giorni precedenti aveva sferzato la Grecia, la Turchia e Bulgaria facendo 27 vittime, per poi attraversare il mare e spostarsi inLibiaa partire da domenica scorsa. La prima conseguenza è stata l’allagamento di un’area enorme,da Bengasi a El Beida. Non solo:i forti ventihanno toccato la velocità di 180 chilometri orari. L’Organizzazione delle Nazioni Unitesta monitorando la situazione con attenzione, con l’intenzione di assistere la popolazione in ogni modo. Dal canto suoIl presidente tunisino Kais Saiedha attivato immediatamente il coordinamento con le autorità libiche per gli aiuti di urgenza, mettendo a disposizione personale e logistica. Nel frattempo, come confermato dalCentro libico di meteorologia, da lunedì seraDanielsi sta muovendo ancora più a est, verso la frontiera conl’Egitto. Per il Nordafrica è un nuovo fronte, dopo il terremoto in Marocco.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *