Recession-core: come le tendenze musicali e la moda riflettono l’andamento economico
I colori terrosi, caldi e neutri delCottage-coresono ormai un lontano ricordo. La subculturaGen-Zspopolata nel corso del 2020 – ormai due ere geologiche fa per l’orologio del web – che celebrava una vita rurale idealizzata, fatta di mobili e accessori rustici, vestiti in lino e tazze da tè vintageha lasciato lo spazio al Recession-core. Se il Cottage-core ha rappresentato una risposta alle limitazioni imposte dal lockdown,i tagli semplici e l’assenza dei loghidel Recession-corerispondono alle dinamiche imposte da una possibile congiuntura economica. La sparizione dei gioielli dalle passerelle e dai red carpet non è passata inosservata: è ilritorno del minimalismo, dei toni tenui, delle plain t-shirt e della dualità del working-casual. Termini comequiet-luxury, old money aestheticsembrano aver soppiantato le ricerche sugli stravaganti abbinamenti Y2K. Solo un anno fa, il72% degli economistidellaNational Association of Business Economicsprevedeva che la prossima recessione statunitense sarebbe iniziata entro la metà del 2023. Come riportato dallaCNN, il Ceo diBank of AmericaBrian Moynihan, ha invece affermato chel’economia statunitense entrerà in recessione all’inizio del 2024. Allo stesso modo, gli economisti diVanguard, nelle loro previsioni di metà anno, hanno sottolineato un’alta probabilità di recessione per il 2024. Secondo la definizione elaborata negli anni ‘70 dall’economista americano Julius Shiskin, si parla di recessione quando il prodotto interno lordo di un Paese, il valore della produzione di beni e servizi finali, diminuisce per due trimestri consecutivi. Eppure, fare previsioni sulla situazione economica non è così semplice. Per questo motivo,l’abbigliamento, e le tendenze musicali sono spesso stati elementi di analisiin periodi di difficoltà economica. Un esempio è la celebreteoria della gonna, oHemline index, tradotto indice dell’orlo, che suggerisce comela lunghezza delle gonne si accorci durante i periodi di congiuntura favorevole, così come avvenne negli anni ‘60, durante il boom economico, mentre tende ad allungarsi durante i periodi di congiuntura sfavorevole, come avvenne dopo il crollo di Wall Street del 1929. In modo analogo, si fa riferimento alloStripper Indexquando lespogliarelliste, e che dipendono principalmente dalle mance in contanti, osservano una marcatadiminuzione dei loro guadagniper un prolungato periodo di tempo, segnalando così una situazione di preoccupazione. Lo shock della crisi del 2008 si è riflesso anche nellamoda. Se da un lato i primi anni 2000 sono stati un’epoca caratterizzata da colori sgargianti e da un aggressivo layering massimalista,il crollo di Lehmann Brothers ha riportato in auge la semplicità. Non a caso, durante l’apice della crisi, i colori come il nero, il grigio, il blu e il bianco hanno dominato le passerelle. Poi ci sono state le canzonette, cardine dell’estraniamento di una realtà di disagio e incertezza. Secondo lo studio delJournal of Cultural Economics,la musica preferita dalla società è influenzatanon solo dalla disoccupazione, maanche dall’inflazione, dai prezzi del mercato azionario e dai tassi di interesse. Quando il tasso di disoccupazione aumenta, il benessere della società diminuisce e le preferenze musicali si modificano. In queste situazioni, le persone sono inclini a consumare canzoni allegre e testi positivi anziché negativi. Come sottolineato anche daVox, proprio durante il2008, quando Stati Uniti perdevano più di mezzo milione di posti di lavoro al mese, le hit diFlo Rida, deiThe Black Eyed Pease diLady Gagasi trovavano ai vertici delle classifiche. Una classifica simile, in termini di energia, a quella presente durante l’inverno del malcontento del1979nel Regno Unito, durante i diffusi scioperi dei sindacati del settore pubblico per ottenere aumenti salariali. Lo sciopero corrispose infatti all’uscita internazionale dell’albumVoulez-VousdegliAbbaeBad GirlsdiDonna Summer. Un pattern che secondo molti osservatori è possibile ritrovare ancheoggi, nelritorno del pop-dancee nei toni spensierati dell’ultimo singolo diOlivia RodrigoBad Idea. In tempi di crisi economica, non è saggio ostentare la propria ricchezza, poiché il pubblico sta diventando sempre più critico nei confronti delle celebrità e del denaro. Infatti, in un periodo di crisi del costo della vita, quando tutti i fattori economici sembrano giocare a sfavore della gente comune, l’ultima cosa che si vuole vedere sono tendenze di moda irraggiungibili e stravaganti.