Stare con i cani allunga la vita (anche la loro)

 

Che influenza hanno i geni, lo stile di vita e l’ambiente sull’invecchiamento e sulle malattie dei cani?Uno studione ha analizzati più di 21.000 e ha scoperto chela compagnia sociale, sia con le persone sia con altri animali,ha un ruolo importante nel far invecchiare i cani in modo più sano. Secondo Noah Snyder-Mackler, autore principale dello studio e professore associato presso la scuola di scienze della vita dell’Arizona State University«il luogo in cui viviamo e con chi interagiamo ha un effetto davvero forte sulla nostra salute e sul nostro benessere». Si tratta di una regola che vale anche per molti animali:quelli «con relazioni sociali più forti vivono vite più lunghe e più sane»,ha dettoalWashington Post. Lo studio,pubblicatoa maggio sulla rivistaEvolution, Medicine & Public Health, è il risultato di una ricerca iniziata nel 2018 e intitolataDog Aging Project. “Le nostre scoperte sull’invecchiamento in buona salute dei nostri compagni canini si tradurranno inprogressi medici anche per le persone. Stiamo lavorando per un futuro in cui i cani e i loro umani possano vivere più a lungo e mantenersi più sani, insieme!”, spiegano gli studiosi sul sito del progetto scientifico comunitario che coinvolge “tutti icani, giovani e anziani, di razza mista e di razza, sani e affetti da malattie croniche, provenienti da tutti i 50 stati degli Stati Uniti”. Unico requisito: avere una buona stima dell’età del proprio amico a 4 zampe. Gli studiosi hanno identificato5 fattori che insieme spiegano il 33,7% della variazione nell’ambiente sociale di uncane, influenzandone il benessere. Si tratta di: stabilità del vicinato, reddito familiare totale, tempo sociale con i bambini, tempo sociale con gli animali ed età del proprietario. I risultati hanno mostrato che “i cani che vivevano in case a basso reddito o in aree con un maggiore turnover residenzialeavevano una salute peggiore e una minore mobilità fisica. Al contrario, il supporto sociale (ad esempio, vivere con altri cani), è stato associato a risultati di salute migliori per i cani, anche dopo aver preso in considerazione la loro età e peso”.Il supporto sociale, rispetto ai fattori finanziari,ha avuto un impatto 5 volte più predittivo della salute del canee ha registrato comunque un impatto maggiore rispetto ad altre variabili come i figli del nucleo familiare o l’età del proprietario dell’animale domestico. Il progetto, finanziato dalNational Institute on Aginge da donazioni private, è guidato dalle scuole di medicina dell’Università di Washingtone dellaTexas A&M, ma comprende più di una dozzina di istituzioni, come l’Arizona State University.I canicomplessivamenteiscritti al progetto sull’invecchiamento sono circa 45.000, di cui 1.000 fanno parte di un gruppo più mirato da cui i ricercatori stanno raccogliendo sangue e altri campioni biologici per scoprire ulteriori indizi. «I cani sono spesso considerati i nostri compagni animali più stretti e condividono molti aspetti della nostra vita quotidiana – ha dichiarato Brianah McCoy, studentessa di dottorato dell’ASUe coautrice dello studio. – Studiando come l’ambiente sociale influisce sulla loro salutepossiamo ottenere informazioni che potrebbero essere rilevanti anche per la salute umana».

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