Tranq, Usa: cosa sta succedendo con la “droga degli zombie”?

 

Ferite che non guariscono, carne che marcisce, allucinazioni, paranoia. Quella che sembra la trama di un film horror di serie B sono invece gli effetti (molto reali) delTranq(oTranq dope): la “droga degli zombie”. Il nome scientifico èXilazina,unsedativo e tranquillante per animali(come icavalli) molto potente che, sebbene non sia una sostanza controllata negliStati Uniti, non è approvato per l’uso sulle persone. È un anestetico di tipo dissociativo e, se ingerito dagli esseri umani, può provocarevivide allucinazioni, deliri e un senso di distacco dalla realtà, ma anche sedazione ed estremaletargia, che si accompagnano a sintomi sintomi fisici comemovimenti rallentati, sguardo vitreo e linguaggio confuso. Tra gli effetti, però, ci sono anchedifficoltà respiratorie, arresto cardiaco, convulsioni, coma e gravi ulceresulla pelle (si presentano più frequentemente sugli arti) che, se non trattate, possono diventare necrotiche e richiedere l’amputazione. Negli ultimi mesi, sui social sono stati diffusi moltissimi video registrati in molte città statunitensi, soprattuttoPhiladephia(dove era utilizzata già 3 anni fa) ma ancheSan Francisco,Los AngeleseNew York(che vorrebbe passare una legge per rendere laXilaxinauna sostanza controllata) dove si vedonopersone sotto effetto diTranq:riverse a terra, in piedi ripiegate su se stesse, mentre camminano muovendosi come zombie, “con le nocche che toccano terra”, completamenteinconsapevoli del mondo intorno a loro. Non si tratta, però, di un farmaco nuovo: notata inizialmente come sostanza adulterante a Porto Rico agli inizi del 2010,si è diffusa negli Usa soprattutto a partire dalla pandemia di Covid nel 2020.Il numero di persone che ne usufruiscono, alcuni dei quali inconsapevoli, però, si sta moltiplicando, mettendo a rischio le loro stesse vite. Mischiata a un altra droga estremamente diffusa negli Usa, ilFentanylè ancora più pericolosa. «LaXilazinasta provocando laminaccia farmaceutica più mortaleche il nostro Paese abbia mai affrontato – haaffermatoAnne Milgram, amministratrice dellaDea, l’agenzia federale antidroga – LaDeahasequestrato miscele diXilazinaeFentanylin 48 Stati su 50.IlDea Laboratory Systemriferisce che nel 2022 circa il 23% della polvere diFentanyle il 7% delle pillole diFentanylsequestrati dalla Dea contenevanoXilazina». A causa del suo impatto su quella che viene chiamata“crisi degli oppioidi”, ilFentanylmiscelato con laXilazinaè stato dichiarato unaminaccia emergentedall’Office of National Drug Control Policydella Casa Bianca e l’11 luglio 2023 la White House ha pubblicato un piano di risposta nazionale per affrontare questa minaccia. Già nell’ottobre del 2022 laDeaaveva diffuso un documento relativo a “La crescente minaccia dellaXilazinae la sua miscela con droghe illecite”,che spiegava che, sebbene ilTranqsia frequentemente diffusoin combinazione con ilFentanyl,è stato rilevato anche in miscele contenenti “cocaina, eroina e una varietà di altri farmaci”. Questo è dovuto a diversi motivi: sebbene laXilaxinavenga venduta attraverso distributori farmaceutici e siti Internet rivolti ai veterinari, infatti, è facilmentereperibile online(sia in forma liquida che in polvere), “spesso senza alcuna associazione alla professione veterinaria né requisiti per dimostrare la legittima necessità”. Il costo è estremamente contenuto, con prezzi che vanno“dai 6 a 20 dollari al chilogrammo”: mischiarla con altre sostanze permette quindi di“aumentare i profitti dei trafficanti di droga illeciti,poiché i suoi effetti psicoattivi consentono loro di ridurre la quantità diFentanylo eroina utilizzata in una miscela” senza ridurre il peso. Ma non c’è solo questo: alcune persone, infatti, cercano intenzionalmente eroina oFentanylmescolato conXilazina(mentre molti sono completamente ignari che sia incluso come adulterante, chiarisce laDea)perché ilTranqavrebbe molti effetti simili agli oppioidi (ma durano più a lungo rispetto al soloFentanyl). Secondo i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc),tra il 2019 e il 2020 gli Usa hanno registrato il più grande aumento mai registrato di overdose letali da farmaci, cresciute del 30%. Una percentuale altissima di queste morti è dovuta al consumo diFentanyl,in molti casi in associazione con ilTranq.Il tasso di decessi per overdose di droga che coinvolgono laXilazina, infatti, è stato 35 volte più alto nel 2021 rispetto al 2018 e la percentuale di overdose fatali da oppioidi in cui è stata rilevata laXilazinaè aumentata del 276%tra gennaio 2019 e giugno 2022, passando dal 2,9% al 10,9%. Ma anche altridati,diffusi dalCdc, dimostrano quando il consumo (e i decessi) stiano crescendo in maniera preoccupante: “uno studio condotto in 10 città degli Stati Uniti ha dimostrato chelaXilazinaè stata coinvolta in meno dell’1% dei decessi per overdose nel 2015 e in quasi il 7% nel 2020.Nei campioni provenienti da 8 programmi di fornitura di siringhe nel Maryland testati tra il 2021 e il 2022, laXilazinaè stata trovata in quasi l’80% di campioni di farmaci che contenevano oppioidi. A Philadelphia, in Pennsylvania, laXilazinaè stata riscontrata nel 31% dei decessi per overdose da eroina e/oFentanylnel 2019”. “In un recente studio delloState Unintentional Drug Overdose Reporting System (Sudors)- continuaCdc -condotto in 20 Stati e Washington D.C. la percentuale mensile di decessi rilevati legati alFentanylprodotto illegalmente conXilazinaè aumentata dal 3% nel gennaio 2019 all’11% nel giugno 2022”. Nello stato di New York, più di 4.900 decessi per overdose da oppioidi hanno coinvolto Fentanyl e Tranq nel 2021. Sono il 92% di tutti i decessi per overdose da oppioidi nello Stato, tanto da far parlare, anche nella Grande Mela, di “epidemia”. Il numero delleoverdoseletali dovute a questo farmaco, però, potrebbe essere sottostimato: come spiegava già il documento dellaDea, infatti, “un numero di giurisdizioni in tutto il Paese potrebbe non includere laXilazinanei laboratori forensi o nei test tossicologici”. IlTranqnon ha un antidoto approvato per uso umano e, poiché non è un oppioide, il naloxone (farmaco che blocca l’azione degli oppioidi) non ne inverte gli effetti.