Fake news: l’AI minaccia le presidenziali Usa

 

La campagna elettorale per lepresidenziali statunitensi del 2024si sta intensificando, sia nel campo repubblicano che in quello democratico; crescono così gli allarmi per le possibili manipolazioni, notizie false e distorsioni veicolate attraverso i diversi mass media. Rispetto agli anni precedenti, le maggiori preoccupazioni sonodettatedall’implementazione delle nuove intelligenze artificialiche potrebbero alterare drasticamente il dibattito pubblico. Secondola societàDeepmedia,rispetto al 2022 quest’annosono stati pubblicati online il triplo di video falsi chiamati anche“deepfake video”, generati attraverso l’uso delleAI. Una notevole accelerazione rispetto all’anno precedente, tanto che si prevede che circa500.000 deepfake video e vocali saranno condivisi sui social networka livello globale. «Sarà molto difficile per gli elettori distinguere il vero dal falso. E si potrebbe solo immaginare come i sostenitori di Trump o quelli di Biden potrebbero usare questa tecnologia permettere in cattiva luce l’avversario.Potrebbero esserci delle cose che avvengono proprio prima delle elezioni senza che nessuno abbia la possibilità di eliminarle», haaffermatoDarrell West, membro delBrookings Institution’s Center for Technology Innovation. Quest’anno si sono già verificati numerosi episodi controversi a livello globale, dove video e immagini palesemente false sono state scambiate per reali, come lagenuflessionedi Putin di fronte a Xi Jinping, le immagini dell’arrestodi Trump o ilvideocreato dai repubblicani americani per attaccare il presidente Biden. Al contrario del passato, dove erano necessari costosi investimenti e tecnologie non alla portata di tutti,grazie alle nuove AI generativeanche un singolo utente conpochi dollaripuò generare un’immagine falsa. L’aumento della disponibilità tecnologica e della capacità di simulare la realtà potrebbe generare problemi insormontabili nel contrastare la disinformazione e la propaganda, specialmente in un contesto fortemente polarizzato come quello della società americana: «Leelezioni del 2024saranno un disastro perché i social media non ci stanno proteggendo dallefake newsgenerate falsamente dall’intelligenza artificiale. Ci stanno lavorando, ma non l’hanno ancora risolto il problema. E fra l’altro i gruppi di fiducia e sicurezza (preposti a contrastare le fake news,ndr) stanno diventando più piccoli, non più grandi», haammonitol’ex Ceo di Google Eric Schmidt. Negli ultimi mesi le società che gestisconoi principali social network hannoallentatole misure di controllo, a partire da X (ex Twitter) di proprietà di Elon Musk, che ha ribadito la necessità di garantire il più possibile lalibertà di parola, anche di fronte a palesi menzogne e distorsioni, evitando di imporre troppe censure e limitazioni. Inoltre il continuo licenziamento del personale, con Meta che ha ridotto gli addetti di oltre 20.000 unità e X che ha lasciato a casa oltre la metà dei dipendenti, ha comportato unnetto ridimensionamento dei gruppi interni impegnati a contrastare le fake news,lasciando spazio aalgoritmi discutibili e inefficienti. Davanti a questo problema, che potrebbe innescare estremismi e tensioni politiche sempre più forti per lepresidenziali del 2024,alcuni hanno suggerito di implementare ulteriori controlli, con ilfingerprinting e il watermarking di immagini e video,o un avanzatofact-checker istantaneo per gli utenti social. Soluzioni parziali, che per vari esperti non riescono a tenere il ritmo dell’evoluzione tecnologica. Un’evoluzione che potrebbe arrivare a unlivello pericolosodove ilvero e il falso non saranno più distinguibili.