Oltre 30 milioni dipulcini maschi muoiono ogni anno in Italiaper mano dell’industria delle uova. Questi animalivengono uccisidagli operatori nell’arco di appena 24 ore dalla loro nascita,tramite triturazione o soffocamento, una pratica che nel nostro Paese è ancora perfettamente legale, nonostanteunaleggeapprovata dal Parlamento ad agosto 2022 stabilisca il divietodi uccisione selettiva dei pulcini maschi entro il 2026. Il Governo, infatti,deve ancora intervenire come stabilito pubblicando i decreti attuativi- ovvero quei decreti che rendono effettiva la legge. La scadenza per l’emanazione di questi decreti è stabilita entro un anno dalla promulgazione della legge, quindi entro settembre,e se questo non avvenisse la legge potrebbe essere rimessa in discussionee i pulcini maschi continuerebbero a soffrire ogni giorno. Ma questo non è l’unico problema: onde evitare che testi redatti in modo incompleto o scorretto possano finire solo per avvantaggiare l’industria e i suoi interessi economici, e nontutelare davvero i pulcini maschi, i decreti attuativi dovrebbero contenere una serie diindicazioni e raccomandazioni suggerite da organizzazioni esperte. Nel 2020 comeAnimal Equalityabbiamo avviato una campagna che ha raccolto le firme di oltre110.000 cittadini italiani schierati contro questa praticadolorosa e brutale. In seguito,abbiamo promosso un emendamento alla Legge di delegazione europea 2021, depositato dall’Onorevole Galizia nel dicembre del 2021 e poi approvato dal Parlamento in quello che è stato un momento storico per i diritti degli animaliallevatia scopo alimentare nel nostro Paese. Senza il decreto attuativo da parte del Governo, però, questa rivoluzione di civiltà rischia di essere affossata.Alcuni deputati hanno quindi deciso di presentare un’interpellanza rivolta al Governo per chiedere di fare la cosa giusta nei confronti di milioni di animali. In particolare, gli Onorevoli Sergio Costa, Alessandro Caramiello, Carmen Di Lauro e Marianna Ricciardi hanno affermato che l’uccisione dei pulcini maschi è «una delle pratiche più brutali e inaccettabili, un orrore legittimato unicamente dal tornaconto economico, a discapito del sentimento di empatia – ormai diffuso nella nostra società – verso gli animali». I Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, nonostante la legge sia già stata approvata, temporeggiano, ma perché ostinarsi a non ascoltare la voce dei cittadini che chiedonochiarimentisulla la fine di questa crudeltà? ComeAnimal Equality, insieme ad altre organizzazioni che si battono per la protezione dei diritti degli animali in Italia e in Europa, comeCompassion In World Farming, Essere Animali, Animal LaweLAV,chiediamo alle istituzioni di non voltarsi dall’altra parte, ma di prendere atto della decisione del Parlamento e della volontà di migliaia di cittadini
Lascia un commento