Splash! Vassoi, lenti a contatto, panni in microfibra: dove si buttano?

 

L’insegnamento dellaraccolta differenziatanelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero impararecome dividere i rifiutinei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento diriciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località. In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare.Dove si butta questo? E quello?Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già. Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca didissipare la nebbia della raccolta differenziatache avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto. I vassoi C’è una tradizione che sa di Italia popolare, di pranzo della domenica, di riunioni familiari attorno a un tavolo. È quella di portareun vassoio di pasticcinia casa di qualcuno che ci ospita. È uno dei primi pensieri al mattino. Bisogna passare inpasticceria, restare incantati davanti alla vetrina deidolcie scegliere con cura una pasta dopo l’altra. Quasi subito arriva la fatidica domanda: “Quanto dev’essere grandeil vassoio?”. C’è chi inventa fantasiose unità di misura sul momento – dai centimetri aicannoli e cannoncini, direttamente -, chi ipotizza un “piccolo-medio-grande” piuttosto generico e chi invece punta tutto sul numero totale delle persone che saranno presenti, sperando che chi sta servendo possa fare un rapido calcolo, una stima, una statistica, un censimento… Con i numeri sparati nel negozio si potrebbe organizzare una bella tombolata o almeno una giocata al Lotto. E non abbiamo ancora analizzato quantidiversi tipi divassoiesistono ai fini dellaraccolta differenziata. Dunque quello classico dapasticceria, bianco o dorato, va nellacarta. Il vassoio rigido inplasticache di solito fa da base per torte e semifreddi finisce nell’indifferenziata. Naturalmente, al di fuori dellepasticcerie, il vassoio dialluminiova insieme aimetalli. Le lenti a contatto Siamo sempre più ciechi. Entro il 2050 metà delle persone nel mondo sarà miope: lo ha detto la rivista accademicaOphthalmology. Anche per questi motivile lenti a contattosono dispositivi medici sempre più indossati. Secondo alcune stime, oltre 120 milioni di persone nel mondo le utilizzano. Più di qualcuno purtroppo ha il vizio di buttarle nellavandinoo negli altri scarichi di casa, da dove arrivano facilmente fino al mare, tra i pesci, trasformandosi in micro-plastiche. Così si dà una bella mano all’inquinamento. Le lenti a contatto, quindi, richiedono un certo grado di attenzione nel loro smaltimento. La confezione esterna solitamente va nella carta. Il blister e la linguetta che fa da sigillo sono destinati invece alla plastica. I modelli più diffusi dilentisono in silicone idrogel, un polimero plastico. Vanno gettate nel bidone dell’indifferenziata. I panni in microfibra Tra i materiali che in questi anni si sono affermati nell’immaginario collettivo c’è tutto ciò che è inmicrofibra. Le sue caratteristiche lo rendono adatto a diversi utilizzi. Daiteli mareagliasciugamani, dallabiancheria intimaallespugneper pulire, questo curioso tessuto composto da poliestere e poliammide si è rivelato utile, efficace e adatto a tanti frangenti della quotidianità. Nelle faccende domestiche, in particolare, risulta essere un alleato parecchio potente contro lo sporco, grazie alla sua capacità di assorbire. Non solo,i panni in microfibrapossono essere lavati e riutilizzati moltissime volte. La loro destinazione finale, quando proprio non possono più essere d’aiuto nella terribile battaglia giornaliera contro gli aloni, sarà il bidone dell’indifferenziata. Negli ultimi tempi, però, si sono anche moltiplicate le iniziative diriciclo: è opportuno informarsi bene, ma in alcuni casi gli accessori inmicrofibrapossono essere lasciati nei contenitori per la raccolta deitessutia questo scopo.

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