Il Decreto Cutro attrarrà studenti stranieri nel mercato del lavoro?
L’invecchiamento della popolazione, il calo della natalità, un sistema di welfare insufficiente rappresentano sfide sempre più urgenti per l’Italia. Gli ultimi dati Istat dipingono un quadro sempre più drammaticocon il numero di nati più bassodall’Unità d’Italia registrato nel 2022 e unaumento dell’età media,salito a 46,4 anni all’inizio del 2023. In questo contesto demografico e socioeconomico particolarmente complicato,attrarre e integrare studenti stranieri nelmercato del lavoropuò rappresentare unaleva cruciale per sostenere l’economiae mantenere la competitività del nostro Paese. Una risposta arriva con ildecreto Cutrodel 2023che introduce novità importanti nelleprocedure di integrazione degli studenti stranieriche scelgono di intraprendere un percorso diformazionein Italia. Il cambiamento principale apportato alTesto Unico dell’Immigrazioneriguarda lapossibilità di convertire il permesso di soggiorno per studio in un permesso di soggiorno per lavoroal di fuori dei limiti previsti dal decreto Flussi: le cosiddette quote. Prima di questo significativo passo in avanti la possibilità di convertire il permesso per studio senza rientrare nei limiti quantitativi decisi dal Governoerariservata agli stranieri iscritti a un corso di laurea, master, o dottorato. La nuova direzione legislativa, attraverso l’eliminazione di questo vincolo, apre la porta anche a tutti coloro che partecipano acorsi di formazione o tirocini. I dati parlano chiaro: al primo gennaio 2023, soltanto il13%dei cittadini stranieri che nel 2015 avevano ottenuto il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di studio era ancora in possesso di un permesso in corso di validità. Untasso di conversione bassissimo, da cui si denota labassa attrattività del mercato lavorativo italiano, non sempre accessibile soprattutto in presenza di barriere quali le quote, ora rimosse per questo tipo di conversione, del Decreto Flussi. A essere poco attrattivo, tuttavia, non è solo il mercato del lavoro italiano. Nel2022in Italia sono stati rilasciati25.000permessi di soggiornoper motivi di studio o formazione. Un numero decisamente alto, ma preoccupante se comparato ai dati registrati nei vicini Paesi europei: inFrancia, a esempio, sono stati rilasciati105.000permessi, inGermania 70.000, e inSpagna 59.000(nonostante la popolazione sia minore rispetto all’Italia). La rimozione di barriere alla permanenza in Italia di giovani studenti stranieri sembra essere una buona armacontro l’aumento dell’età media del Paese, che insieme al numero di nati più basso dall’anno dell’Unità rappresenta un problema demografico da non sottovalutare. Proprio a questo riguardo,un dato positivo riguarda l’età media degli stranieri ai quali è stato rilasciato un permesso per motivi di studio, che nel 2022 si attesta sui25,6 anni. La conversione del permesso rilasciato per motivi di studio consente ai giovani studenti stranieri dirimanere nel Paese anche dopo aver completato gli studi(e anche senza che, nel caso di chi è iscritto a un corso di laurea, il titolo universitario sia stato effettivamente conseguito) e dilavorare a tempo pieno, senza i limiti di orario previsti per i permessi di studio. Questo non soloaiuta gli studenti stranieri a trovare un’occupazione stabile in Italia(evitando che volgano lo sguardo oltre-confine), ma contribuisce anche acolmare il divario tra l’offerta e la domandadi lavoronel mercato italiano, in cui si riscontra unacarenza di figure professionali laureate. La conversione può essere richiesta in qualsiasi momento prima della scadenza del permesso di studio e in alcuni casi anche dopo la scadenza, a condizione che siano soddisfatti determinati requisiti, come per esempiola presenza di un contratto di lavoro. Inoltre, agli studenti universitari è consentito richiedere la conversione ancheprima della conclusione degli studi. Chiaramente,i requisiti per la conversione variano a seconda del tipo di lavoro che si intende svolgere, ma un aspetto comune è ladimostrazione di un reddito minimo o di risorse finanziarie adeguate. Inoltre, per coloro che sono ancora alla ricerca di un’occupazione, è possibile richiedere la conversione in un permesso di soggiorno perattesa occupazione, che consente loro dirimanere nel Paese mentre cercano lavoro. Questa opzione è disponibile per coloro che hanno conseguito un titolo di studio universitario entro la scadenza del permesso di studio.