Gli italiani sono altruisti e hanno a cuore il Pianeta

 

Gli italiani tengono al bene comune?Secondo l’indagine condotta da una delle più grandi agenzie di comunicazione a livello globale,Bcw, la risposta è sì. Si tratta di una dellepiù grandi indaginimai realizzate relativamente aivalori che guidano le persone, e ha coinvolto complessivamente36.000 cittadini di 30 Paesi,prendendo in esame i valori universali di base e misurandone la correlazione per determinare i comportamenti. Focalizzandoci sui nostri connazionali, vediamo nella parte alta della classifica si posizionano ilbenessere, la cura delle persone della propria cerchia, la tutela dell’ambiente e la possibilità di contare su una libera e piena realizzazione di sé. Fanno seguito il senso di sicurezza, il rispetto della tradizione, il raggiungimento del conformismo, la ricerca di nuove sfide e la ricerca del piacere personale: tutti valori che rientrano nella top 10. Ma esiste un gap tra ciò che si vorrebbe fare e ciò che poi concretamente si fa: secondo l’indagine, solo il56%delle persone (a livello globale la percentuale si attesta invece al 46%) ritiene di riuscire atener fede ai propri valorinella vita quotidiana. I valori della Generazione Z I giovani condividono i valori degli adulti? Una parte dell’indagine si è focalizzata sui ragazzi e le ragazze nati tra il 1997 e il 2012, appartenenti alla cosiddettaGenerazione Z. Similmente ai risultati generali a livello nazionale, i giovani della GenZ sono guidati dai valori di benevolenza, universalismo sociale e autodeterminazione, a cui fanno seguito sicurezza, conservazione dell’ambiente naturale, raggiungimento del successo personale, rispetto della tradizione, ricerca di piacere personale, aderenza ad aspettative conformiste e ricerca di status sociale e prestigio. Quello che emerge è dunque èlo scenario di una generazione alla ricerca di equità, stabilità e armonia socialeche, nel complesso, si riconosce in quei valori universalmente riconosciuti comealtruismo e uguaglianza.Una generazione che, però, più delle altre vuole essere padrona della propria vita. Più nello specifico,1 su 3 ritiene importante sfruttare ogni possibilità per divertirsi, valore che tra iMillenial(nati tra il 1980 e il 1996) scende al 22% e tra gli appartenenti alla Generazione X (nati tra il 1965 e il 1979) al 14%. Discorso simile per ildesiderio di vivere una vita stimolante e avventurosa: il 31% degli intervistati della Generazione Z conferma questa aspettativa, mentre la percentuale, di nuovo, scende al 17% per i Millenial e a percentuali inferiori per le altre generazioni. Un confronto con il resto del mondo L’emergenza climaticanon riguarda solo l’Italia e gli italiani. A dirlo non sono i sempre più frequenti fenomeni meteorologici intensi, ma anche i dati raccolti dall’indagineBcw, che trova in accordo tutti gli Stati del sud Europa che sono stati coinvolti nella ricerca. In particolare,anche per Francia e Spagna il preservare la natura rientra nella top 3 dei valori, ma è un dato che interessa ancheTurchiae India, dove le persone avvertono l’esigenza e l’urgenza di intervenire in prima persona. Dati interessanti da mettere a confronto arrivando a tradizione, potere, successo e ricerca del piacere. Partendo dalla tradizione, vediamoche in Italia il rispetto delle usanze pesa di più rispetto alla media globale(15.5 punti sopra indice); tuttavia il primato va agliStati Uniti,il Paese in cui la tradizione registra il maggior peso relativo. Se in Italia invece potere e successo non sembrano avere una grande importanza, agli antipodi,Corea del Sud,Cina,Singapore,IndiaeEmirati Arabi Unitiregistrano in questa categoria i punteggi più alti. Ilsuccesso personale, invece, non figura nella top 3 dei valori in nessuno dei Paesi coinvolti; tuttavia, un indice più alto rispetto alla media globale si registra inCorea del Sud,Egitto,Arabia SauditaeEmirati Arabi Uniti. Sempre parlando di successo, è interessante focalizzarsi sul quadro che emerge dal focus sulle fasce più giovani della popolazione. Rimanendo in Italia, l’affermazione personale in termini di riconoscimento sociale (33%) e successo economico (20%) interessa ai giovani della GenZ più che ai Millenial. Tuttavia, per i giovani italiani questi aspetti contano meno di quanto non contino per i coetanei nel resto del mondo. Infatti, si registra uno scarto di oltre 10 punti percentuale rispetto alla media globale, che si attesta al 44% per il riconoscimento dei propri successi e del 32% per quel che riguarda le disponibilità economiche. In particolare,potere e successo rivestono un ruolo significativo per la Generazione Z nei Paesi dove è diffuso il confucianesimo,mentre interessano meno in America Latina e nel sud Europa. Infine, parlando di piacere, l’analisi su scala globale vede in cima alla classifica i Paesi del Nord Europa, seguiti daArgentina. Un ultimo aspetto interessante che è stato indagato riguardala fiducia nella classe imprenditoriale, le cui aspettative globali trovano riscontro anche nel nostro Paese. Nello specifico, gli italiani hanno una fiducia nel ruolo delle aziende e delle impese perfronteggiare l’emergenza globale, registrando un +6% rispetto alla media globale,per favorire una società più inclusiva(+3%)e per sostenere le persone nei disagi causati da un sempre più crescente costo della vita (+6%). Al contrario, la Nazione che ha meno di fiducia nei confronti delle aziende è ilGiappone, che registra in tutte e 4 le variabili analizzate (climate change, D&I, data protection e costo della vita) valori molto bassi.