TIM scende in campo contro gli stereotipi
Sulle note diThe Loneliestdei Måneskin, scorrela storia di una passione: il calcio. A essere di eccezione è il protagonista o, meglio, laprotagonista: non i piccoli calciatori a cui centinaia di spot ci hanno abituato, mauna bambina. Una tifosa di quella Nazionale tutta composta dadonne, che come loro sogna di diventare calciatrice professionista e che perrealizzare quel desiderio è pronta a sfidare stereotipi e pregiudizi, che le cronache ci ricordano essere, nel mondo dello “sport più bello de mondo” forse più forti che fuori. È ilnuovo spot istituzionale del Gruppo TIMdiretto dalla registaCinzia Pedrizzettie on air da ieri sulle principali emittenti tv – in due diversi formati, 30” e 45” – e sulle reti Publitalia con una versione speciale da 50”, oltre che sul web grazie a una video strategy dedicata e sui social. Il video è un nuovo capitolo della campagnaLa Forza delle Connessioniche, spiega un comunicato “pone l’accento sull’importanza delle relazioni per superare le distanze e trovare forza e motivazione per realizzare progetti sempre più ambiziosi. TIM è impegnata a superare gli stereotipi di genere, come hanno fatto le ragazze della Nazionale di calcio”. Secondo la ricercaLe donne, il lavoro e lo sportcommissionata da eBay, partner della Divisione Calcio Femminile Figc, all’istituto di ricercaHuman Highway, anche se il calcio femminile è sempre più popolare (nella stagione sportiva 2021-22i nuovi tesseramenti sono stati 11.278, mentre il numero complessivo di tesserate è aumentato del94% tra il 2008 e il 2022, secondo idatidel Centro Studi Fgci) e sempre più donne si dichiarano appassionate – sono 1 su 3 – questo sport è ancora ritenuto decisamentepiù maschile da quasi il 40% degli italiani. Addirittura, 1 persona su 4 tra i 18-35 anni, la fascia d’età che si dimostra più colpita da questi pregiudizi,cercherebbe di far cambiare idea a una bambinache mostra passione per ilcalcio, per paura che possa subire qualche forma di discriminazione. E il peso di differenze e stereotipi si sente anche a livello economico: secondo laricerca condotta dall’Osservatorio Betway,Lavorare nel mondo del calcio: ecco quanto si guadagna, le giocatrici di Serie A ricevono uno stipendio medio pari a 1.250 euro, più basso di quello di un magazziniere (1.670 euro). “Lo stipendio minimo in Serie A per un giocatore di almeno 24 anni e con almeno un’esperienza pregressa nel massimo campionato” invece, “è di 42.477 euro lordi”. Questo significa chele calciatrici di Serie A guadagnano 34 volte meno dei colleghi uomini. Senza dimenticare che è solo dal 1 luglio 2022 che sono considerate e tutti gli effetti delle professioniste. Al centro dello spot ci sono proprio loro, le calciatrici: leAzzurre, che quegli stereotipi hanno combattuto sul campo e fuori, e che rappresenteranno l’Italia aiMondiali di Calcio Femminile al via il 20 luglioin Australia e Nuova Zelanda.