Elettricità: -1% per consumi e produzione

 

Nonostante i prezzi diluce e gassiano tornati (più o meno) alla normalità, in realtà la situazionenon è ancora molto stabile.I mercati energetici, infatti, rimangono ancora molto tesi e fortementesoggetti a nuove oscillazioni. A fornire un quadro completo è stato Stefano Besseghini, Presidente diArera(Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) durante la presentazione dellaRelazione annualesu elettricità, gas, acqua e rifiutidurante il 2022, anno estremamente particolare a causa della crisi energetica scaturita successivamente all’invasione russa dell’Ucraina. Partiamo dall’elettricità:dopo i picchi dei primi mesi del 2022, i prezzi sono pressochétornati alla normalità grazie agli interventi del Governo, come per esempio i bonus. Se si guardano i prezzi medi dell’energia, senza l’effetto dei bonus, notiamo che nel2022è stato registrato un aumento pari al40%rispetto all’anno precedente. Nel 2021, invece, l’aumento sul 2020 era stato pari al 5%. L’Italia è stata, dunque, forsela Nazione che ha avvertito maggiormente la crisi energetica:basti pensare che la media europea dei rincari è stata del 17%. Ciò che è necessario, comunque, è perseguire ilrisparmio energetico,così come è avvenuto lo scorso inverno. Il consumo di elettricità, infatti, è diminuito dell’1,1%, in particolare nell’industria, nell’agricoltura e nel residenziale. Èdiminuita la produzione nazionale (-1%)mentre sono aumentate le importazioni (+1,8%) e le esportazioni (+16,4%). In calo anche lefonti rinnovabili, che registrano un-13,9%;allo stesso tempo, però,aumenta l’energia prodotta dal fotovoltaico (+12,3%). Diminuisce l’energia idroelettrica (-37,8%) a causa della preoccupante siccità che ha colpito il nostro Paese durante i mesi estivi del 2022. C’è, inoltre, da considerare un fatto importante: a partire dal nuovo anno, si avrà lafine del mercato tutelato per tutti,fatta eccezione per la categoria delle persone vulnerabili. Anche se, a oggi, la maggior parte dei clienti ha scelto il mercato libero, ci sono ancora9 milioni di persone servite dal mercato tutelato. Con l’introduzione dellacategoria dei vulnerabili, la platea scenderà intorno ai 5 milioni di clienti. Per evitare ulteriori situazioni di disagio,è stato esteso il bonus sociale fino a 15.000€ di Iseeper le famiglie con meno di 4 figli a carico. E se nel 2022 sono stati concessi in totale 6.207.263bonus, per il 2023 si prospetta un aumento: circa4,7 milioni per la luce e 2,8 milioni per il gas, per un totale di 7,5 milioni di beneficiari. «I bonus sociali elettrico e gas per disagio economico costituiscono in Italia certamente gli strumenti che, per longevità, maggiore diffusione sul territorio nazionale e impatto sui nuclei familiari interessati, rappresentano la misura più significativa per contrastare, se non la povertà energetica, certamente il più marcato disagio economico-sociale sotto il profilo energetico nel nostro Paese»,ha dichiarato Besseghini. Da parte sua, ilgas ha registrato una diminuzioneimportante, pari all’1,5% a livello mondiale, mentre in Europa del 14%. Il nostro Paese ha subìto una contrazione importante, pari al 9,9% rispetto al 2021. Rallenta anche la produzione nazionale (-2,7%) e aumenta sempre di più la dipendenza dall’estero. Per quanto riguarda l’acqua, invece, aumentano le spese per gli investimenti che ammontano a13,5 miliardi di euro per il periodo che va dal 2020 al 2023ma rimane un fortedivario territoriale:in particolare, le Regioni più colpite da interruzioni e perdite idriche sono quelle del Sud e le Isole. I dati relativi alle interruzioni di servizio, infatti, ci presentano un’Italia divisa in 3: nel Nord Ovest abbiamo un valore di 0,66 ore/anno, un valore pressoché simile a quello del Nord Est (0,68 ore/anno); il Centro registra un valore più alto, con 31,55 ore/anno mentre nel Sud e nelle Isole il dato è decisamente troppo elevato, 204,69 ore/anno. Leperdite idriche, invece, a livello nazionale si attestano al41,8%, con unmiglioramento del 12%.Grande divario territoriale anche per i rifiuti, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della qualità dei servizi.