Malta: aborto solo se in pericolo e con l’ok di una commissione

Malta: aborto solo se in pericolo e con l’ok di una commissione

 

Ci sarebbe piaciuto dare la notizia che finalmente anche aMaltale donne che voglionointerrompere volontariamente una gravidanzapossono farlo ed essere tutelate dal sistema sanitario, senza ricorrere a metodi illegali o sottoponendosi a costosi e pericolosi viaggi all’estero. Inveceil Parlamento maltese il 28 giugno 2023 ha approvato una leggesbandierata come una svolta liberale, ma che di fatto cambia di poco la situazione. Il Paese fino a quel momento era rimastol’unico nell’Unione europea a vietare l’aborto in ogni circostanza, ma a seguito del caso di una turista americana che sull’isola, nel giugno 2022, aveva rischiato la vita perché le era stato negato l’accesso all’IVG, nonostante fosse già in atto un principio di aborto spontaneo con rischio di infezione e gravi emorragie, le autorità avevano promesso uncambio di passo. L’idea, almeno quella comunicata inizialmente, era didepenalizzare l’abortoquando necessario a tutelare la salute della gestante, ma l’inserimento all’ultimo minuto di alcuni emendamenti nel testoha sconfessato questi propositi. Ciò che è rimasto nella legge, infatti, è che alla presenza di condizioni di salute gravi che potrebbero portare alla morte della persona in gravidanza,l’accesso all’aborto possa essere autorizzato, ma solo dopo un esame da parte di una commissione medica composta da 3 specialisti. Una misura che allunga enormemente i tempi di intervento e che, di conseguenza, aumenta le probabilità di morte o serissime conseguenze. Questo passaggio può essereevitato solo se la vita della persona coinvolta è giudicata in pericolo imminente, ed esclusivamente prima della vitalità fetale, ovvero della capacità del feto di sopravvivere al di fuori dell’utero. In molti però obiettano che, anche in casi estremi, difficilmente un medico autorizzerà un aborto senza il parere degli esperti, onde evitare di incorrere in sanzioni penali. Escluse circostanze al limite, infatti,l’interruzione volontaria di gravidanzaa Malta è illegale epunibile con il carcere fino a 3 anni per chi vi ci sottopone e 4 per il medicoaiuta nella pratica, oltre al divieto di praticare la professione. La proposta di legge entrata in vigore non cambia di molto la situazione, maviola gli obblighi internazionali del Paesein termini di tutela dei diritti umani e continua a lasciare nel terreno della clandestinità questa forma di autodeterminazione in quasi tutte le circostanze.Impossibilecome scelta libera, così come in caso diviolenza sessuale,incestoegravi malformazioni del feto. Nonostante a parole il Governo di Malta, a maggioranza cattolica e con forti legami con il Vaticano, abbia riconosciuto che l’abortoa volte sia necessario a salvare vite, nella sostanza dimostra di non voler fare alcun passo avanti. Per questo motivo,Voices for Choice, coalizione di 14gruppi pro-choiceche inizialmente si era seduta al tavolo governativo per partecipare alla stesura della legge, haritirato il proprio sostegnoe indetto una serie di manifestazioni di proteste. Le responsabili hanno affermato che gli emendamenti inseriti rappresentano un tradimento nei confronti delle donne perché «vaghi, impraticabili e persino pericolosi» e che, come ribadito anche daAmnesty International, sottoporsi al giudizio di 3 specialisti per le gestanti la cui salute è a rischio significhi giocare, ancora una volta, con le loro vite.