Nord America, orche: macchie per danni al sistema immunitario

 

A largo della costaNord-Occidentale del Pacifico del Canada e degli Stati Unitic’è unapopolazione di orche in via di estinzione. E i recenti studi condotti hanno registrato un forteaumento delle lesioni cutaneedei loro corpi, indice di unsistema immunitario indebolitoche non sembrerebbe in grado di affrontare la malattia. Queste lesioni, che si manifestano comemacchie nere, grigie o bianche,secondo l’autore principale della ricerca, il dottor Joseph K Gaydos dellaSeaDoc Societydella scuola veterinaria dellaCalifornia University, starebbero aumentando drammaticamente. «Le condizioni di salute delle orche non sono chiare – spiega – ma la presenza dilesioni che non mostrano segno di guarigioneci preoccupano». Le macchie, infatti, sembrano essere sintomo di gravi condizioni cheincidono sulla salute dei cetacei, dal forte indebolimento immunitario all’infertilità. E la loro presenza è un segnale di avvertimento che non va sottovalutato; questi animali sono già a rischio: in quell’area del Pacifico, oggi si contanomeno di 75 esemplari.Secondo Gaydos èfondamentale cercare di isolare il potenziale agente infettivo. Quali siano le cause, però, non si ha risposta certa. Il coautore dello studio cerca di individuarne alcune possibili, ma l’infezione misteriosa sarà di urgente preoccupazione per molti scienziati e ambientalisti a livello globale che studiano leorche. Questi animali sono stati studiati a lungo, a partire dal 1976, dalCenter for Whale Researchche ha identificato le singole balene dai segni caratteristici bianchi e neri presenti sui loro corpi e dalle forme e cicatrici sulle loro pinne. E proprio questo dataset così dettagliato che ha permesso a Gaydos e collaboratori di valutare il rapido declino della salute degli animali dalle immagini tratte da quasi 18.700 avvistamenti. L’influenza umana sulla salute delle orche Tra le cause dell’infezione non sono da escludere le conseguenze delle attività umane. Per esempio, una diminuzione del numero di salmoni chinook, che rappresentano la principale dieta delle orche durante la stagione estiva, sta riducendo la loro fertilità. E i cuccioli che nascono, molto spesso, non superano i 3 mesi di vita. Ma in circostanze ideali, le orche femmine vivono almeno 90 anni, e forse anche 100, mentre gli esemplari maschi raggiungono i 60. Gli studiosi delCenter for Whale Researchritengono inoltre chel’impatto dei nuovi progetti di gasdotti in Canadae il conseguenteinquinamento acustico potrebberoavvicinare lebaleneall’estinzione ancora più velocemente. Gliagenti inquinantiarrivano ai cetacei anche per mezzo deipesci di cui si nutrono, in quanto le acque costiere sono suscettibili al deflusso di sostanze chimiche agricole e industriali. Inoltre, gli antibiotici somministrati ai salmoni di allevamento rischiano di finire nei corpi di quelli selvatici e poi, mangiandoli, in quelli delle orche. Anche se, per ora, Gaydos afferma che il suo studio non ha trovato alcuna prova che la crescita di queste lesioni cutanee sia associata all’uso di antibiotici o a qualsiasi altra azione di digestione associata agli allevamenti di salmone.