Cile: il telescopio più potente al mondo è pronto

 

C’è un’insolita struttura, elegante e futuristica, che si trovasulla cima di una montagna nella regione desertica di Coquimbo, in Cile. È l’Osservatorio Vera C Rubin, dal valore di1,9 miliardi di dollarie che ospita iltelescopio più potente mai costruito, in grado diosservare il cielo notturnocon unaprospettiva senza precedenti. Costruito in ben9 anninel solco della montagna sul Cerro Pachón,il telescopio è collegato allafotocamera più grande del mondoe, grazie alla sua capacità di cogliere infiniti dettagli, è destinato acambiare la nostra comprensione dell’astronomia. Anche la sua posizione è strategica: l’elevata altitudinee l’assenza di inquinamento luminosodelle aree desertiche cilene creano lecondizioni ideali per le osservazioni. «È un telescopio molto speciale, diverso dagli altri perché effettueràun’indagine del cielo notturno. Si muoverà molto», ha spiegatoJacques Sebag, responsabile dell’integrazione e ella verifica dell’assemblaggio del sito. Tipicamente tozzo e compatto nel design, la sua struttura gli permette dispostarsi in continuazioneeosservare il divenire del cielo, registrando quello che gli astronomi chiamano “il cielo transitorio”. Questo potentissimo telescopio utilizza unpuntatore laser, ha unospecchio da 8,4 metri di diametroed è dotato di unafotocamera all’avanguardia da 3200 megapixel. Appositamente progettato con tutte queste caratteristiche, il suo compito sarà quello diacquisire una quantità di dati astronomici senza precedenti nel corso di 10 anni, in una “missione” chiamataLegacy Survey of Space and Time. «Prima di adesso,i telescopi vedevano solo piccole aree dello spazio, cercando informazioni molto specifiche per un problema molto specifico – spiega ancora Sebag – ma questo è diverso, effettuerà movimenti come un faro». Ogni notte, infatti, il telescopiorivelerà in uno spazio di 10 metri molteplici eventi, che vannodal movimento degliasteroidialle esplosioni di supernova. «È un set di dati molto ricco, avrà qualcosa per quasi tutti gli astronomi», diceFrossie Economou, responsabile tecnico dell’Osservatorio. Le ambizioni delVera C Rubinsono davvero di alto livello: il progetto è stato concepito principalmente perstudiare più a fondo la materia oscura e l’energia oscura, componenti che costituisconooltre il 70% dell’universo. Il Cile, dunque, che già ospita alcuni dei centri astronomici più importanti del mondo, con il completamento di questo progetto diventerà ilprincipale osservatore astronomico, garantendo circa il 70% dei dati registrati con osservazioni effettuate dalla Terra entro il 2025. Questo risultato è stato ottenuto non senza fatica e si è basato su studi condotti nel vicino osservatorio diCerro Tololo, che hanno funzionato da precursori.Steve Heathcote, direttore delCerro Tololo, auspica che questo nuovo sito svelerà altri segreti che circondano la creazione dell’universo: «C’è abbastanza incertezza nelle misurazioni attuali da poter inserire qualcosa di diverso», afferma riferendosi alle conoscenze attuali su Big Bang e sull’espansione dell’universo. «Penso che con ilRubinsi potranno mettere in discussione la teoria della relatività di Einstein – conclude – e potrebberomettersi in discussione anche aspetti fondamentali della fisica». Nei suoi 10 anni di attività, ilLegacy Survey of Space and Timearriverà a generare un totale di60 petabyte(corrispondenti a 60.000.000 gigabyte)di datie a raccogliere2 milioni di immagini, che saranno elaborati per il 25% dal Regno Unito. Aprajita Verma, ricercatrice dellaUniversity of Oxforde coordinatrice del programma internazionale diRubin, commenta: «Lo trovo fantastico:rivoluzionerà davvero la nostra visione dell’astronomia di rilevamento e la comprensione dei miliardi di elementi che vedremo».