La pillola abortiva non piace a TikTok

 

TikTokè una piattaforma cruciale per i giovani:la ricercapubblicata suSage Journalsla definisce un luogo “chiave per l’espressione politica giovanile”, in cui gli utenti riescono a dar voce alle proprie preoccupazioni e battaglie in modo molto creativo. Oltre l’80% dei creatori di contenuti TikTok globali ha meno di 25 anni, e secondola ricerca dell’Unicef,i giovani elettori sono particolarmente vulnerabili alla manipolazione politica online. Anche ildiritto all’aborto, a un anno dalla decisione della Corte Suprema statunitense che ha messo in pericolo l’accesso alla pratica negli Usa, è uno degli argomenti centrali della discussione sulla piattaforma. L’inchiesta diWiredmostra comeTikTok sembrerebbe limitare i post relativi allapillola abortiva, privando gli utenti statunitensi di informazioni vitali. Oggi l’aborto farmacologico è legale in 21 Stati e limitato nei restanti 15, secondoi datidelGuttmacher Institute, organizzazione di ricerca che sostiene l’interruzione di gravidanza: questa procedura ha rappresentatooltre la metà di tutti gli aborti negli Stati Uniti nel 2020. Nel novembre 2022PlanC, organizzazione no profit che fornisce informazioni riguardo l’accesso al farmaco,ha pubblicato un video che incoraggiava le persone a votare per proteggere i diritti riproduttivi nelle elezioni in tutto il Paese. Ma il suo account è stato improvvisamente sospeso. Martha Dimitratou, manager dell’organizzazione, ha chiesto spiegazioni alla piattaforma: il video non sembrava violare nessuna delle sue linee guida. L’account è stato ripristinato solo dopo che molti utenti hanno ricondiviso un post in cui Dimitratou, su Instagram, denunciava l’accaduto. Il portavoce di TikTok Ben Rathe ha spiegato aWiredche, anche se il video non violava le linee guida della community, la piattaforma vieta la pubblicità per i servizi abortivi.Eppure, la consente per molte altre procedure mediche.E sempre più persone si rivolgono ai social media per cercare informazioni accurate riguardo l’aborto, o per verificare che una clinica o un’organizzazione siano davvero affidabili. Rebecca Davis, responsabile del marketing pressoHey Jane,clinica per aborti di telemedicina, ha raccontato aWiredche qualche giorno dopo la decisione della Corte Suprema Usa di ribaltareRoe v. Wade, l’account TikTok diHey Janeè stato bannato 3 volte. Ed è accaduto nei giorni cruciali, in cui le persone cercavano di capire più che mai cosa stesse accadendo. I gruppi favorevoli all’aborto credono che la piattaforma, per evitare eventuali problemi legali, moderi più del dovuto. Sarebbe accaduto anche ai contenuti che riportavano gli hashtag#mifepristonee #misoprostol, utilizzati per eseguire l’aborto farmacologico e al centro diuna disputa arrivata fino alla Corte Supremache rischiava di ribaltare anche l’accesso a questa pratica. Ma Rathe sostiene che TikTok non abbia mai limitato questi hashtag, anche dopo l’approvazione della legge del Texas, dove un gruppo anti-aborto sta cercando di ribaltare l’approvazione del farmaco da parte dellaFood and Drug Administration, contestando il processo seguito decenni fa per valutare e infine dare il via libera alla pillola abortiva. Se, da una parte, gli attivisti e gli operatori sanitari favorevoli all’aborto denunciano che i contenuti relativi alla salute riproduttiva vengano oscurati, dall’altrasembra che TikTok mantenga online quelli che incoraggiano le persone a bloccare fisicamente chi si reca nelle cliniche abortiste. Lo ha rivelatola ricercadiMedia Matters for America, gruppo di controllo dei media: ad aprilePAAU, un gruppo anti-aborto che si rivolge ai giovani “liberal” e definisce l’aborto una forma di oppressione, ha lanciato un’iniziativa che mira a eseguire dei “salvataggi” di fronte alle cliniche per aborti, tentando di fermare le donne che cercano di abortire e dissuaderle. «Le nostre linee guida della community vietano i contenuti che includono disinformazione medica, incitamento all’odio, contenuti grafici e rimuoveremo qualsiasi contenuto che identifichiamo che viola queste politiche», ha detto Rathe aWired. Ma i fatti sembrano smentirlo. Secondola ricercadell’Institute for Strategic Dialogue, organizzazione no profit che si occupa di disinformazione, TikTok, YouTube e Metaavrebbero consentito la diffusione e la monetizzazione della disinformazione relativamente all’aborto nei mesi successivi alla decisione della Corte Suprema. Per evitare che i contenuti vengano rimossi, creator e attivisti hanno deciso diingannare la moderazione automatica di TikTok modificando l’ortografia di alcune parole chiave, come “aborto”, sostituendo alcune lettere con dei numeri. Questo renderà più difficile per gli utenti trovare questi contenuti? Per ora pare uno dei pochi metodi rimasti per far sì che queste informazioni arrivino integre a chi ne ha bisogno.

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