Forse può far sorridere e rasserenare l’immagine di un leader vestito di bianco e a gambe incrociate che pratica lameditazione sul prato davanti al palazzo dell’Onu,insieme alsindaco diNew York, alla star buddistaRichard Geree ad altri 2.000 seguaci. Ma non è tuttoyogaquello che luccica nella biografia diNarendra Modi, da 9 anni premier dell’India,il Paese più popoloso al mondo, e inprima visita ufficiale negli Statesda quando è stato eletto 2 volte (nel 2014 e nel 2019 con il suo Bharatiya Janata Party). 72 anni, nato in una famiglia povera di coltivatori di tè,nazionalista di fede indùe criticato in patria perautoritarismo, violazione dei diritti umani e perpolarizzare gli attriti religiosi,con l’acuirsi delle tensioni tra Cina, Usa e Russia, Modi è entrato nella sfera dialleanze che il Presidente Joe Biden vorrebbe stringere nell’indo-pacifico. Secondo gli analisti è, anzi, diventato una delle priorità della politica estera americana da quando è scoppiata la guerra inUcrainae gli incidenti diplomatici con la Cina sono all’ordine del giorno (vedi l’ultima dichiarazione di Biden, che ha descritto il leader di Pechino un “dittatore”). Ilviaggio di 4 giorni di Modi tra New York e Washingtonnon ha solo ragioni diplomatiche: durante la celebrazione dellaGiornata mondiale dello Yogadel 21 giugno davanti al Palazzo di Vetro, il Premier indiano si è lasciato andare adichiarazioni simil-pacifistecome «lo yoga è un tradizione molto antica libera da copyright, si adatta alla tua età, al tuo genere e al tuo livello. Usiamo il suo potere non solo per essere in salute, felici, ma anche per costruire ponti di amicizia, un mondo pacifico e un futuro più pulito, verde e sostenibile». Poi, però, inuna intervista esclusiva e raraalWall Street Journal(il leader di Nuova Dehli non si concede quasi mai alla stampa e preferisce mandare comunicati che sanno di propaganda) ha dichiarato che «L’India merita un profilo e un ruolo molto più alto, più profondo e più ampio», paventando ildesiderio di far entrare il suo Paese nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «L’India ha una popolazione così enorme ed è un punto luminoso nell’economia globale, ma è presente?» ha dichiarato. Aggiungendo che tra lui e Joe Biden «c’è una fiducia senza precedenti». Di sicuro, Modi è statoricevutoa Washington con tutti gli onori (oltre a una cena privata con i coniugi Biden e una di Stato alla Casa Bianca, persino al Congresso) anche per stringerealleanze economiche e militari: come riporta l’agenziaNova, “in ballo c’è un accordo per laproduzione in India di motori per aerei cacciae per l’acquisto didroni armati, con cui ampliare lasorveglianza nell’Oceano Indianoe al confine conteso con laCina”. Il commercio con gli Stati Uniti si aggira su quasi 200 miliardi di dollari, “facendo degli Usa il principale partner commerciale e la terza fonte di investimenti diretti esteri dell’India”. Tuttavia, laposizione del Premier indiano riguardo il conflitto ucraino non è così chiara. Se Modi non è mai intervenuto apertamente contro Putin (tanto da astenersi durante la votazione all’Onu che condannava l’aggressione) è perchéacquista ancora oggi ingenti quantità di petrolio russo,almeno la metà di quanto Mosca esporta via mare, spiega ilNew York Timesinun’analisi grafica, e conta sulle sue forniture militari. Il Premier preferisce rilasciare dichiarazioni così: «Penso che la posizione dell’India sia ben nota e ben compresa in tutto il mondo. Eil mondo ha piena fiducia nel fatto che la priorità assoluta dell’India è la pace».
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