Utilizzi il cellulare quando cammini: quali rischi corri?

Scrolling,nomofobia,phubbingsono solo alcuni dei termini coniati negli ultimi tempi e legati all’uso costante degli smartphone. A questi, lo scorso anno si è aggiunto ancheSmombieche, composto dall’unione della parola “smartphone” e “zombie”, è stato recentemente inserita nel vocabolario dell’Enciclopedia Treccanicon la seguente definizione: “Chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone,rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso”. Glismombie, dunque, sono persone cheessendoassorte e concentrate sull’uso del cellularenon si rendono conto di cosa accade intorno a loro mentre camminano per strada,mettendosi talvolta anche in serio pericolo: sono quasi all’ordine del giorno le notizie di pedoni investiti perché distratti dallo smartphone al punto tale da non guardare il semaforo prima di attraversare la strada, così come è semplice assistere a scene di chi inciampa su un marciapiede o non si accorge degli ostacoli durante una passeggiata. «Non credo che le persone siano consapevoli di quanto sono distratte e di quanto cambia la loro consapevolezza della situazione quando camminano e usano il telefono», ha dichiaratoWayne Giang, un professore assistente di ingegneria presso l’Università della Floridache, in una delle sue ricerche, ha studiato ed esaminato illegame tra l’uso del telefono e gli infortuni dovuti alla deambulazione. In particolare, il lavoro di Giang era mirato a esaminare laconnessione tra la camminata distratta legata al telefono e le visite al pronto soccorso: utilizzando i dati del governo disponibili dal 2011 al 2019, ha riscontrato, insieme ai suoi colleghi, quasi30.000 infortuni causati da una camminata distratta dall’uso del telefono. Secondo quanto emerso dallo studio, inoltre, molti di questi incidenti si erano verificatisu strade e marciapiedi, quasi un quarto era avvenuto all’interno delle mura domestiche ei giovani di età compresa tra 11 e 20 anni avevano ottenuto la percentuale più alta di infortuni, seguiti dagli adulti tra i 20, i 30 e i 40 anni: un dato influenzato certamente dalle abitudini dei più giovani a utilizzare più spesso lo smartphone. Il fenomeno dellosmombie, però, può comportare anche altri pericoli per la nostra salute, talvolta invisibili nel breve periodo. Per esempio, unostudiopubblicato suTransportation Research Recordha esaminato un set di dati video raccolti vicino a un campus universitario nella città diKamloops, nella Columbia Britannica, dimostrando chele persone che usano il telefono camminano circa il 10% più lentamente rispetto alle loro controparti non distratte e che le misure dell’andatura sono influenzate dalla complessità del compito(ad esempio, parlare e mandare sms)eseguito durante la deambulazione. «Si vedono una serie di cambiamenti nell’andatura che riflettono il rallentamento», ha dettoPatrick Crowley, Project manager presso l’Università Tecnica della Danimarca, che ha studiato labiomeccanica del camminare mentre si utilizza un telefono. «Le persone fanno passi più brevi e trascorrono più tempo con entrambi i piedi per terra», ha spiegato. Questi rallentamenti dell’andatura rischiano di creare traffico pedonale e generare, di conseguenza, ripercussioni sulla salute delle persone: se camminare a passo svelto è una delle azioni basiche che possiamo fare per poterci mantenere in forma e in salute, rallentare significa anche mettere in pericolo il nostro benessere fisico. Inoltre, guardare uno smartphone mentre si cammina, invece di stare in piedi con la schiena dritta, può ancheaumentare la quantità di carico, o forza, esercitata sui muscoli del collo e della parte superiore della schiena, che può contribuire ai sintomi deltext neck(termine usato per descrivere i disturbi alla zona cervicale dovuti all’uso dello smartphone). La salute fisica non è la sola a risentire dell’uso prolungato del telefono durante le passeggiate: anche quellamentaleè messa a dura prova. Quando gli scienziati vogliono studiare lostress, spesso chiedono alle persone disvolgere diversi compiti contemporaneamente. Questo perché ilmultitaskingè un modo affidabile per stressare le persone:camminare mentre si usa il telefono è multitasking a tutti gli effetti. A riprova di ciò, unesperimentocondotto dalSocial Sciences and Humanities Research Council of Canada, infatti, ha scoperto chepiù le persone usavano il telefono mentre camminavano su un tapis roulant, più i loro livelli di cortisolo, cioè l’ ormone dello stress, tendevano ad aumentare. Unostudiocondotto nel 2023 ha esaminato gli effetti psicologici del camminare in un parco all’aperto mentre si guarda o meno il telefono. «In genere,quando le persone vanno a fare una passeggiata, dopo si sentono meglio. Equesto è ciò che abbiamo osservato nel gruppo che camminava senza telefono», ha spiegatoElizabeth Broadbent, una delle autrici dello studio e professoressa di psicologia della salute all’Università di Auckland in Nuova Zelanda. «Nei gruppi di chi utilizzava lo smartphone mentre camminava, invece, l’effetto era opposto: invece di sentirsi più positive dopo aver camminato, le persone si sentivanomeno eccitate, meno felici, meno rilassate», ha concluso. Il motivo era unaridotta connessione con l’ambiente circostante: è ormai ampiamente accettato che camminare negli spazi naturali fa bene alla salute mentale. «Sembra che per ottenere questi benefici sia importante che l’attenzione sia rivolta all’ambiente, piuttosto che al telefono». Insomma, se è vero che gli smartphone sono ormai diventati parte integrante e, a tratti, fondamentale nella vita di molte persone, è vero anche che stanno scalando la classifica deifattori di rischio per la nostra salute, fisica e mentale. E allora, c’è un tempo per loscrollingdei social network e uno per godersi la natura in una sana camminata con la testa in su: se rinunciare allo smartphone oggigiorno è pressoché impossibile, quantomeno impariamo a distinguere il momento opportuno per utilizzarlo senza compromettere il nostro benessere.