Ue: nuova stretta contro greenwashing e obsolescenza precoce

Ue: nuova stretta contro greenwashing e obsolescenza precoce

 

La battaglia dell’Europa contro l’obsolescenza programmatao precoce dei prodotti va avanti daalmenoun decennio, ovvero da quando, nel 2013, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) siespressea favore del “divieto totale dei prodotti con difetti intrinseci progettati per porre fine alla vita del prodotto”. Ma ora Bruxelles sembra vicina a una nuova stretta. L’11 maggio gli eurodeputati hanno infatti approvato la loro posizione sulla nuova proposta di direttivapresentataa marzo dell’anno scorso in merito alla “responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verdemediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione”. L’obiettivo, vienespiegatoin una nota ufficiale, è quello di aiutare i consumatori a farescelte rispettose dell’ambientee incoraggiare le aziende a offrire loroprodotti più durevoli e sostenibili. A questo scopo il Parlamento intende vietare l’introduzione di caratteristiche di progettazione che limitino la durata di un prodotto o che ne causino ilmalfunzionamento prematuro. Per i legislatori europei, inoltre, i produttori “non dovrebbero essere autorizzati a limitare le funzionalità di un prodotto quando questo viene utilizzato con materiali di consumo, parti di ricambio o accessoriprodotti da altre aziende”. L’Europarlamento propone anche di informare gli acquirenti di eventualilimiti alla riparazione prima dell’acquisto, e punta a introdurre unnuovo marchio di garanziache indichi non solo la durata della copertura richiesta per legge, ma anche la durata di eventuali estensioni della garanzia offerte dai produttori. Un correttivo che servirebbe a “mettere in evidenza i prodotti di qualità e motivare le aziende a concentrarsi di più sulla durabilità”. «Il settore non potrà più guadagnare producendobeni di consumo che si rompono a garanzia appena scaduta», ha commentato la relatrice BiljanaBorzandel Gruppo S&D (Alleanza progressista di Socialisti e Democratici) a margine della votazione. «I consumatori dovranno essereinformati in modo chiaro delle opzioni e dei costi di riparazione– ha aggiunto – Le etichette dei prodotti informeranno i cittadini sui prodotti con una garanzia di durata maggiore e i fabbricanti con i prodotti più durevoli ne beneficeranno». Contestualmente, in un’ottica di contrasto al cosiddettogreenwashing, il mandato negoziale approvato dall’Europarlamento prevede divietare l’uso di indicazioni ambientali generichecome “rispettoso dell’ambiente”, “naturale”, “biodegradabile”, “neutrale dal punto di vista climatico” o “ecologico” se non sono accompagnate da prove dettagliate. Il provvedimento mira inoltre a “vietare le dichiarazioni ambientali basate esclusivamente su sistemi di compensazione delle emissioni di carbonio” o altre pratiche ingannevoli. «La giungla delle false dichiarazioni ambientali finirà– ha concluso Borzan – poiché saranno consentite solo le dichiarazioni ecologiche certificate e comprovate».