Corridoio meridionale dell’idrogeno: Italia, Austria e Germania premono sull’Ue

Corridoio meridionale dell’idrogeno: Italia, Austria e Germania premono sull’Ue

 

I vertici di Italia, Germania e Austria fanno pressione su Bruxelles per agevolare ilSouth central hydrogen corridor, oSoutH2-Corridor, opera che permetterebbe ditrasportare 4 milioni di tonnellate all’anno diidrogeno verdedal Nord Africa sino all’Austria, risalendo Stivale e territori tedeschi. Con una lettera congiunta i ministri dell’Energia di Austria, Germania e Italia chiedono infatti all’Europa lo sviluppo del cosiddetto “corridoio meridionale dell’idrogeno” nell’Unione europea in modo tale che i progetti ottengano lo status di Progetti di interesse comune. Si tratta di un’opera diSnam,Tag,Gca,BayernetseTerranetsche attraversando una rete di 3.300 chilometri garantirebbe ai Paesi europei di sfruttare l’idrogeno africano. A spiegare l’invio della missiva è la stessaSnamche insieme alle austriacheTageGcae alla tedescaBayernetsricorda l’importanza di connettere Nord Africa, Italia, Austria e Germania in modo tale da consentire le forniture di idrogeno rinnovabile che arrivano dall’area sud del Mediterraneo. Come fanno sapere daSnam, l’infrastruttura dovrebbe consentire una“fornitura pari a circa il 40% dei target di importazione previsti dal piano europeoREPowerEu”. Per lo sviluppo è però necessario uno status di Progetto di interesse Comune (Pci). Sempre daSnamricordano che l’iniziativa è incentrata sull’utilizzo dell’infrastruttura del gas midstream per il trasporto dell’idrogeno, con l’inclusione di alcune nuove strutture necessarie: il fatto di utilizzare condutture riproposte consentirà un trasporto conveniente, fanno sapere gli enti interessati. Nel frattempo nella partita legata all’idrogeno per l’Italia c’è anche la notizia dellanomina a relatrice al Comitato europeo delle Regioni di un parere sull’idrogeno dell’assessora milanese alla Mobilità Arianna Censi. «Le energie rinnovabili sono il nostro biglietto per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili» e «la catena di approvvigionamento non è più in fase sperimentale, l’idrogeno verde sarà un vettore energetico essenziale nella transizione ecologica diventando la nuova Rockstar del mix energetico negli anni a venire», ha fatto sapere Censi, aggiungendo che «l’idrogeno ci aiuterà a diversificare il nostro approvvigionamento energetico messo a dura prova dall’attuale crisi» e «offrirà una risposta concreta alle sfide della mobilità sostenibile e dell’inquinamento locale nelle aree urbane contribuendo a migliorare la qualità dell’aria», aiutando «le nostre imprese laddove non sarà possibile elettrificare i loro processi produttivi per ridurre le emissioni di CO2» e svolgendo “un ruolo chiave nella decarbonizzazione della mobilità locale e del trasporto con veicoli pesanti e su lungo raggio su gomma, rotaia, marittimo e aereo».