Cattura CO2: gli investimenti sono in crescita

AlPetersberg Climate Dialoguedel 2-3 maggio, l’incontro annuale che apre i negoziati in vista della successiva Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, il presidente della Cop28,Sultan Ahmed Al Jaber, haespressola volontà di «concentrarci al massimo sull’eliminazione graduale delle emissioni di combustibili fossili». Diversi osservatori hannointerpretatoquesta affermazione di Al Jaber, che anche è Amministratore delegato del gigante petroliferoAbu Dhabi National Oil Company(Adnoc), come un modo sibillino per dire che gli sforzi non avrebbero ridotto la produzione di combustibili fossili, ma si sarebbero concentrati invece sullacattura della CO2. Ma a fugare ogni dubbio sul fatto che fosse effettivamente così ci ha pensato lo stesso imprenditore. I combustibili fossili «continueranno a svolgere un ruolo nel prossimo futuro», hadichiaratoalla fine della due giorni Al Jaber, che in qualità di ministro dell’Industria e della Tecnologia avanzata negli Emirati Arabi Uniti afferma di aver «adottato un approccio globale e olistico alla transizione energetica». Infine in modo esplicito: «Se vogliamo seriamente mitigare i cambiamenti climatici e ridurre in modo pratico le emissioni, dobbiamoaumentare le tecnologie di cattura del carbonio». Un’industria, quella della rimozione e dello stoccaggio del carbonio, che nelle ultime settimane ha ricevuto ulteriore impulso. Il 12 aprile quattro importanti società – il gruppoH&M, la multinazionale di servizi finanziariJP Morgan Chasee le aziende di softwareWorkdayeAutodesk– hannoannunciatoun investimento combinato di100 milioni di dollari per la rimozione del carbonio entro il 2030attraversoFrontier, il progetto fondato dalla società di pagamentiStripeinsieme aAlphabet,Shopify,MetaeMcKinsey. Un impegno che si aggiunge ai925 milionidi dollaristanziatil’anno scorso dagli stessi fondatori diFrontieral momento del lancio della società di proprietà di Stripe. L’Inflaction Reduction Act, il maxi piano di investimenti varato dal Governo Biden, inclusi 369 miliardi di dollari per il clima, ha aumento ilsussidio governativo per gli impianti di catturadell’anidride carbonica portandolo da 50 a 85 dollari per tonnellata sequestrata, importo che sale a 180 dollari per lacattura diretta dell’aria(Dac). I più critici ritengono che investire sulle tecnologie di rimozione del carbonio rappresentiun alibi per continuare a produrre combustibili fossili, ma c’è anche chi ritiene che sia indispensabile applicare entrambe le soluzioni. «È abbastanza inequivocabile quando si leggono i rapporti dell’Ipcc a partire dal 2018, chenon possiamo arrivare a zero emissioni globali nette senza la rimozionepermanente del carbonio su larga scala», ha dichiarato allaCnbcHannah Bebbington, responsabile della strategia diFrontier, per la quale si tratta di una «falsa dicotomia». «Dobbiamo sia ridurre radicalmente le emissioni che emettiamo, ma anche ridimensionare la rimozione permanente di carbonio di alta qualità, altrimenti non raggiungeremo in alcun modo l’obiettivo dello zero netto», ha aggiunto Bebbington. «La scienza è sempre più chiara: la rimozione del carbonio è unostrumento sempre più necessarioper limitare il riscaldamento», sostieneRyan Macpherson, responsabile dell’innovazione e degli investimenti per il clima diAutodesk. «La sfida è rappresentata dal fatto che molte delle soluzioni di rimozione odierne sonoancora agli inizi– conclude –, e dovremo ridimensionare il settore migliaia di volte se vogliamo soddisfare gli ordini di grandezza richiesti dai modelli climatici».