Alex Bellini porta i nostri occhi sui ghiacci di tutto il Pianeta
Occhi azzurro ghiaccio e stalattiti sulla barba gelata. È una delle foto più iconiche delle imprese estreme dell’esploratoreAlex Bellini, che presto si troverà a rivivere quelle stesse condizioni “polari”: ha annunciatoEyes on Ice, un progetto di tre anni che parte il 12 febbraio con unatraversatadell’Alaskaa bordo di una mountain bike in plastica riciclata. Lì lui e il suo amico Alessandro Plona resteranno per poco più di un mese. Nel 2025 toccherà allaGroenlandiae nel 2026 farà “un tentativo pazzesco” dall’Oceano Articofino alPolo Nord. “Mancano davvero poche settimane e pochi dettagli da sistemare prima della partenza”, ha spiegato Alex in un video in sella alla sua inseparabile bici, “Non è solo un programma di viaggi,vogliamo dare voce alle questioni polaria modo nostro, come sempre, e con collaborazioni scientifiche. Nonostante la lontananza di queste zone, la nostra storia e il nostro futuro sono strettamente legati al ghiaccio”, ha aggiunto prima di volare via pedalando. Tra una decina di giorni quindi l’esploratore partirà per una traversata di 1.800 chilometri inAlaska, lo Stato americano con il tasso di riscaldamento più alto in assoluto, una vera “sentinella del cambiamento climatico nell’Artico”. Qui le temperature possono variare dai +10 °C ai -35 °C, dalla città diAnchorageal villaggio diNome: questi due luoghi segnano il tragitto cheAlextornerà a vivere 21 anni dopo averlo percorso a piedi trascinando una slitta, tra il 2002 e il 2003, poco più che ventenne. È la rotta della famosa corsa con i cani da slitta Iditarod. La mountain bikeche utilizzerà è un’innovativaFatBike, unabiciclettacon pneumatici maggiorati pensata per la guida fuoristrada, in particolare su terreni morbidi come neve o sabbia, realizzata da un team di ingegneri e designer. Si chiamaImpacte la sua particolarità è il telaio, prodotto conplastica riciclata(policarbonato). È la primabicinel suo genere. InGroenlandia, invece, Alex scierà da sud a nord per 2.600 chilometri e poi nell’Oceano Artico, partendo dal Canada, sarà ancora sugli sci per 1.000 chilometri cercando di raggiungere ilPolo Nordgeografico. Se la sfida andrà a buon fine, diventerà il primo esploratore italiano a riuscirci. Ma al di là dei possibili record,la nuova impresa di Alex Belliniintende accrescere tra le persone la conoscenza, la comprensione e la protezione delleregioni polari, spesso considerate semplicemente vaste aree, incontaminate sì ma anche molto remote. E invecela criosferaè essenziale per la nostra salute, per il nostro benessere e per il bilanciamento degli ecosistemi della Terra. “Da Reykjavik alle Fiji, le nostre vite sono fondamentalmente e intimamente connesse ai poli”, è la convinzione dell’esploratoreedivulgatore ambientale, “I poli ospitano una biodiversità straordinaria, forniscono cibo e mezzi di sostentamento a centinaia di migliaia di persone e regolanoil nostro clima. Sono aree fragili, ma fondamentali per la vita – come l’abbiamo conosciuta fino a oggi – sulla Terra”. Già,il climaè naturalmente un altro tema al centro dell’iniziativa. “ Spiegarlo è davvero una sfida molto complessa”,ha dichiarato in questi giorni Alex, “Per citare la scienziata del climaKatharine Hayhoe‘La cosa più importante che possiamo fare riguardo al cambiamento climatico è parlarne’ e proprio per questo mi auguro che il progettoEyes on Icemi dia la possibilità di vedere, raccontare e comunicare, e perché no, influenzare il modo in cui una persona pensa al cambiamento climatico”. Le tre spedizioni in programma costituiscono il seguito dell’incredibile percorso cominciato anni fa con10 rivers 1 ocean, quandoAlex Belliniha navigato i 10 fiumi più inquinati dalla plastica al mondo: “Coniuga l’empiricità dell’esplorazione alla forza della testimonianza che diventa divulgazione”.