Le offese sono offese

 

E ci risiamo, purtroppo. E si appare noiosi, purtroppo. Il tema:vignetta apparsa su un quotidiano italianoche raffigura una donna, lasorella del Presidente del ConsiglioGiorgia Meloni,nonchémoglie del Ministro Lollobrigida. Parliamo diArianna Meloni. Una persona in carne e ossa con tanti “di”:“moglie di”, “sorella di”.Tanti “di” chenon legittimano certo il tiro al bersaglio. La nota vignetta, che ci piaccia o no, èoffensiva:non si tratta di capire o meno una battuta! Perché così non può definirsi. E non si provi a invocare l’articolo 21 della Costituzione perché la vignetta è indifendibile. L’articolo 21 va difeso mail diritto alla libertà non può prevalere sulla difesa della dignità delle persone.E proprio su questo che voglio soffermarmi. LaSinistra italianaquando si parla diambiente,lavoro,energie rinnovabili(e potrei continuare) ha sempre dimostrato, con i fatti, che sonoargomenti di loro totale appartenenza.Per questo motivo in Italia esiste un vizietto tra le forze di sinistra:io difendo solo i miei accoliti, gli altri si difendano da soli. Allora chesi butti pure a mare il diritto di espressionese si tratta di unacaricatura della neo eletta SegretariaElly Schlein,se si tratta di vignette pluri denunciate dall’ex Presidente della Camera Boldrini e da Selvaggia Lucarelli. Lì va tutto bene (a onor del vero, Debora Serracchiani invece ha difeso Arianna Meloni). La dignità e le vignette che si presume offendano una parte politica (sinistra) valgono più della libertà di espressione.E no. Non è così. La libertà di espressione va difesa e vale per tutti, maanche la difesa della dignità altrui vale per tutti.Non ci può essere una difesa di serie A (se viene offesa una persona di sinistra), una difesa di serie B (se se viene offesa una persona di Centro Destra). Le offese sono offesee le chiacchiere stanno a zero. Io non ci sto (per usare una frase alla sinistra molto cara!) a far passare il concetto che ci sonopersone più o meno degne di essere difese rispetto ad altre.Unavignetta offensiva e razzistaper me è razzistaanche se offende una persona a me antipatica, lontana dal mio modo di vedere e pensare; una persona che non stimo. La libertà di espressione finisce proprio quando si esercita questa libertà, facendo levanon sulla satira politica ma sull’odioche si ha verso chi si ritrae, riversando il disprezzo in una vignetta. Non si tratta di essere intelligente (sia chi fa satira, sia chi la riceve) e capire la satira.In questo caso è dura da difendere la libertàdi espressione,credimi, perché il disprezzo, il maschilismo e il razzismo prevale su questa sacrosanta libertà di espressione ediventa offesa di una donna di Centro Destrache si ritienenon abbia la stessa dignità di una donna di Sinistra. I silenzi di tante paladine del femminismo italiano la dice lunga su quanta strada c’è da fare ancora su questo e altro in Italia. Fin quando lor Signore riterranno che la difesa delle donne da attacchi sessisti sia solo da attivare quando si tratta di una parte politica, non ci siamo proprio mie care compagne di strada. Il sessismo è chiaramente presentenella vignetta che ritraeva Arianna Meloni a letto con altro uomo (non il marito). Credimi, lo afferma una persona per nulla bigotta, con un alto spirito goliardico e tanto umorismo. Èuna chiara offesa a unadonna. Perché non fare una vignetta sul marito di Arianna Meloni?L’offesa e la difesa alle e delle donnenon ha colore politico(almeno dovrebbe non averlo!); se invece lo si tinge di rosso non si aiuteranno le donne offese a non soffrire, ma resterà solo un rosso dettato dalla vergogna di aver deciso di girarsi dall’altra parte, perché la persona offesa non fa parte del “branco“, quindi non ha pari dignità .