Africa: discriminazioni e stregoneria contro gli albini

Africa: discriminazioni e stregoneria contro gli albini

 

È in Paesi come laTanzania, ilKenyae ilMalawiche glialbinisono maggiormente discriminati, essendo la loro presenza relativamente elevata a causa deimatrimoni tra consanguinei. Proprio in questi territori, gli albini sono visti da alcuni come unamaledizione,da altri come personedotate di poteriin grado di procurare ricchezza o curare le malattie. InAfrica, molte persone ripongono la propria fiducia nellastregoneria, che infatti conserva grande forza e potere, essendopiù economica dell’intervento di un medico.Gli incantesimi più richiesti dai politici e dai cercatori d’oro più avidi sono quelli che permettono di ottenerebuona salute e fortuna. Tuttavia, queste persone ben sanno che le loro richieste sarannoesaudite a discapito di altri esseri umani. Gli albini sono a tutti gli effetti vittime di una superstizione omicida. Molti di loro sonosubiscono violenze,i neonati vengonomutilati, i bambiniaggreditie le parti dei loro corpi vengono tagliate e scambiate per centinaia di dollari per poi essere utilizzate per compiere rituali magici. Gli stregoni sostengono che gli albini possiedano dei poteri soprannaturalie per questo motivo, per compiere i riturali, richiedono alcune parti dei loro corpi: un braccio piò essere scambiato per più di 500 dollari e l’interocorpoper più di70.000. In Tanzania, le autorità hanno intrapreso unalotta contro lastregoneria, arrestando un gran numero di sedicenti “maghi”: questo però non è l’unico problema. Gli albini subiscono anchequotidiane discriminazioni e limitazioniall’accesso all’istruzione, alla possibilità disposarsielavorare. Le associazioni di albini rivendicano il proprio diritto alla dignità, chiedendo solo di potere vivere come tutti gli altri: liberi di studiare e di lavorare a prescindere dal colore della pelle. In effetti, l’alto livello dipovertànelle regioni più sottosviluppate dell’Africaè in parte responsabile di questo vergogna, poiché ladiscriminazioneè una conseguenza diretta delbasso livello di istruzionee delle condizioni di vita che alimentano questi comportamenti nella popolazione. Les albinos, un stigmate qui dure toute la vie C’est dans des pays commela Tanzanie, le Kenya et le Malawique lesalbinossont le plusstigmatisés, car ils sont relativement nombreux dans ces pays en raison des mariages entre consanguins, et sont considérés par certains comme unemalédictionet, par d’autres, comme ayant des pouvoirs qui peuvent les rendre riches ou guérir des maladies. En Afrique, la sorcellerie garde force et puissance, elle est surtout beaucoup moins chére qu’un médecin, les incantations qui permettent d’obtenir bonne santé et fortune sont très demandées par les politiciens et les chercheurs d’or auprès des féticheurs ; cependant ces hommes le savent, que d’autres vont le payer de leur chairou de leur vie,les albinos sont victimes d’une supertision meurtrière. Beaucoup d’albinos sont victimes deviolences, de bébésmutilés, d’enfantsattaquéset de parties de leur corps coupées et èchangées contre des centaines de dollars pour de la sorcellerie. Les sorciers prétendent que les albinos ont despouvoirs surnaturels,de sorte que pour un rituel le sorcier réclame une partie de leur corps : un bras peut être èchangé pour plus de 500 dollars et pour lecorps entier pour plus de 70.000 dollars. En Tanzanie, les autorités ont participé à la lutte contre la sorcellerie en arrêtant plusieurs sorciers, mais cette lutte n’est pas la seule. Les albinos souffrent ègalement dediscrimination quotidienne,ils ont un accès limité à l’éducation, au mariage et à l’emploi. Les associations d’albinos revendiquent undroit à la dignité, à vivre comme les autres, à être libre d’étudier et de travailler sans tenir compte de la couleur de leur peau. En effet, la grande pauvreté qui règne dans les régions sous-développées d’Afrique est en partie responsable de ce massacre : car ladiscriminationest première conséquence du bas niveau d’éducation et de conditions de vie, qui alimentent ces attitudes dans la population.