Lombardia: arriva lo psicologo di base

 

In attesa di una normativa nazionale che uniformi2 diversi disegni di legge fermi in Parlamento,la Lombardia ha approvato laleggeche istituisce su tutto il territorio regionale ilservizio di “psicologia delle cure primarie”. Con un finanziamento di36 milioni di euro suddiviso nel prossimo triennio 2024-2026, lo psicologo dei base lavorerà in cooperazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le altre figure specialistiche coordinate dalle Asst. La Lombardiasi aggiungeaaltre Regioni che si sono già mosse in modo autonomoper accelerare l’iter di un servizio ormai reputato fondamentale per i cittadini, tra le qualiPiemonte, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. «L’approvazione è avvenuta ovunque all’unanimità» ha dichiarato Ivan Iacob, segretario generale nazionale dell’Aupi,il sindacato degli psicologi. «Questo denota l’incredibile attenzione della politica verso il tema. Prevenire in questo settore è un investimento per la salute individuale e collettiva ma anche per lo stato della nostra economia:1 euro investito in psicologia fa risparmiare nel breve e medio periodo 3 euro allo Stato». In base alla nuova legge lombarda, divisa in 9 articoli, il servizio potrà svolgereazioni di prevenzione, diagnosi e intervento precocerispetto alle diverse forme di disagio psicologico; orientamento e accompagnamento ai servizi di secondo livello; interventi diconsulenza e supportoper le forme di sofferenza per le quali non è necessario ricorrere a interventi specialistici. L’obiettivo sarà poter accedere allo psicologo di baseesattamente come si accede al medico di famiglia, ma sono ancora incerti i tempi per l’approvazione di una legge nazionale che uniformi le regole. Lo scorso novembre la commissione Affari Sociali della Camera ha adottato untesto baseper dare unità alle2 proposte di legge di iniziativa parlamentare (la 814 e la 1034, entrambe del 2023)per I’istituzione del servizio di psicologia di assistenza primaria nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e della figura professionale dello psicologo di base. Il testo ne fissa compiti e requisiti: oggi – si legge nel dossier redatto in commissione -la normativa statale non disciplina la figura e l’inquadramento contrattuale dello psicologo di basenell’ambito dei rapporti di lavoro dipendente e in quelli di lavoro a convenzione con il Sistema sanitario nazionale. È però prevista la presenza dello psicologo nei modelli organizzativi delle cure primarie e nelle “unità complesse”. In futuro,ciascuna Asl dovrà invece dotarsi di questo servizio e sarà istituito un elenco regionale. Il professionista dovrà avere la laurea magistrale in Psicologia, l’iscrizione all’albo, non potrà avere rapporti di lavoro con il Ssn e dovrà ottenere un attestato di abilitazione regionale. Il dossier fornisce anche molti dati, citando ilrapporto OnuWorld Mental Health. Transforming mental health for all: nel mondo circa1 persona su 8 soffre di un disturbo della sfera mentale. Con la pandemial’impatto di depressione e ansia è cresciuto del 28% e del 26%rispetto al periodo pre-Covid. «Ciononostante, l’impegno dei Governi a favore della salute mentale è ancora limitato, e resta largamente diffuso nella popolazione lo stigma verso le patologie mentali» spiega il dossier. Secondo i dati Oms, i disturbi mentalicolpiscono leggermente di più le donne nel mondo, il 52,4%. In testa alle problematiche ci sono ansia, depressione, seguite da disordini dello sviluppo, deficit di attenzione e iperattività, e bipolarismo, schizofrenia, problemi di comportamento e alimentari.Circa l’8% dei bambini tra 5 e 9 anni e il 14% degli adolescenti tra 10 e 19 anni soffre di un disturbo di tipo mentale.Tra gli anziani, il 13% degli over 70 ha un problema mentale. In Italia, secondo unostudiorealizzato dall’Istituto superiore di sanità nel 2022 e pubblicato sulla rivistaJournal of Affective Disorders, durante il lockdownl’87% degli over 16 ha sofferto di stress psicologicocome ansia e depressione, disturbi nell’adolescenza, difficoltà relazionali (+ 61%) e disagi scolastici (+43 %).