Corte europea dei diritti umani: i bambini migranti non sono tutelati

 

Italia, Spagna, Francia, Grecia e Ungheriasono tra i Paesi che hannoviolato i diritti deiminori migranti non accompagnati.Le sentenze della Corte europea dei diritti umani (Cedu) degli ultimi mesi stabiliscono che in questi territori i bambini sono statiabbandonati, alcuni sono statideportatie altri sono rimastisenza casa per mesi. Risale a dicembre ​​la decisione cautelare con la quale ilgiudice di Strasburgoha ordinato al Governo italiano di trasferire unminore di 15 annitrattenuto dall’inizio di ottobre aRestinco in provincia di Brindisi,in un centro dove i suoi diritti non vengano ancora una volta negati. Condizioni disumane e degradanti, assenza di un tutore e nessuna possibilità di ottenere i documenti: è così che il giovane minorenne ha vissuto per 2 mesi. Ma a essere trattenuti nelle stesse condizioni sono decine di altri minori, alcuni dei quali arrivati ad agosto 2023. La situazione non è migliore inUngheria. A gennaio, la Corte europea dei diritti umani ha dichiarato che il Paese haviolato i diritti di un richiedente asilo curdoirachenodi 16 anni dopo che la polizia lo ha respinto al confine con la Serbia. Secondo la Corte, al momento del suo respingimento il giovane migrante era solo e quindi si trovava in una situazione di “estremavulnerabilità”. Il ragazzo, poi, aveva fatto richiesta di asilo: ciò avrebbe dovuto garantirgli ulteriori tutele, come stabilisce laCedu, ma queste non sono mai arrivate. Pochi giorni dopo la sentenza contro l’Ungheria, ne è stata emessa un’altra nei confronti dellaSpagna.Il Governo di Madrid, nel 2021, aveva consentito che almeno 700 bambini e adolescenti fossero rispediti oltre il confine dopo essere arrivati a nuoto a Ceuta, l’enclave spagnola in Nord Africa. Stipati in container o lasciati dormire all’aperto per giorni, i minori soli sono stati espulsi in violazione delle leggi nazionali sull’immigrazione e della Convenzione europea sui diritti umani. Lo ha stabilito il 22 gennaio la Corte suprema spagnola. Nella sua sentenza ha affermato che le circostanze eccezionali dell’attraversamento di massa non giustificano le deportazioni per rispedire i migranti in Marocco. La Corte ha da poco sanzionato anche laGrecia, responsabile dinon aver protetto i diritti di un adolescente afghanorichiedente asilo rimasto senza casa per quasi 6 mesi a partire da novembre 2018. Secondo la sentenza, il giovane “era stato lasciato a se stesso in un ambiente del tuttoinadatto ai minori in termini di sicurezza, alloggio, igiene, accesso al cibo e alle cure,e in circostanze inaccettabilmente precarie”. Se queste sono le sentenze più recenti rivolte a singoli Stati membri, la situazione è critica in tutta l’Unione europea.Secondo l’Euro-Mediterranean Human Rights Monitortra i minori migranti soli e quelli accompagnati esiste una significativa disparità di trattamento. Ciò si traduce spesso nellascomparsa di minori non accompagnati,come in Austria, dove nel 2021 il 78% di tutti i richiedenti asilo under 18 soli sono scomparsi. Ma le carenze nella gestione dei minori sono numerose in ciascuno Stato Ue. Tra queste ci sono ledeportazionisistematiche, che avvengono soprattutto ai confini dell’est Europa,e imaltrattamenti, le umiliazioni e le percosse che qui vengono perpetrate violando il principio del divieto di tortura e il diritto dei minori non accompagnati a chiedere asilo.