Pnrr: il controllo incrociato dei Ministeri contro lo spreco di fondi

Pnrr: il controllo incrociato dei Ministeri contro lo spreco di fondi

 

Lacircolare(n. 10) emanata dalla Ragioneria dello Stato ha fornito indicazioni operative per favorire ilcontrollo di regolarità amministrativa e contabileper gli interventi connessi alPnrr, con particolare riferimento al pacchetto di progetti della “Missione 2 Componente 4” che prevedono, per esempio, lamessa in sicurezza degli edifici pubblici, l’efficientamento energeticoela rigenerazioneurbana. Per scongiurare un’eccessiva frammentazione ed eventuali incongruenze tra i dati relativi alla gestione dei12,49 miliardi di europrevisti per questi progetti, il Governo ha messo a punto unnuovo meccanismo di controllo articolato fra più livelli.Le amministrazioni, infatti, dovranno sottoporre gli atti relativi ai progetti al competente Ufficio di controllo di regolarità amministrativa e contabile. Per tutti gli interventi e progetti che fanno capo al Viminale, alleprefetture(organi periferici che rappresentano il Ministero dell’Interno nelle province e città metropolitane) è affidato il compito diverificare i rendicontipresentati dagli oltre5.700 entiamministrativi(o soggetti attuatori) per sbloccare i finanziamenti. In particolare, verrà analizzata lacorrettezza dei dati formaliriguardanti gli importi richiestie il rispetto dei termini iniziali e finali, oltrealle procedure interne antimafiae inprevenzione di frodi e corruzioneadottate dalle amministrazioni locali. A supporto delle amministrazioni è stato anche allegato unapposito formatche potrà essere adottato per una corretta predisposizione del rendiconto. La Ragioneria Generale dello Stato ha poi sviluppatoReGIS, un’unica piattaforma con cui le Amministrazioni centrali e periferiche (nonché gli Enti locali e tutti i soggetti attuatori) possonoeffettuareil monitoraggio, la rendicontazione e il controllo dei progetti finanziati dal Pnrr.Ma il suo funzionamento continua a suscitare dubbi fra le varie prefetture, come evidenziano le numerose segnalazioni provenienti dagli enti locali per il mancato arrivo dei contributi per le cosiddette “piccole opere”. Per illato finanziario,invece, saranno leRagionerie territoriali dello Stato(75 organi locali del Ministero dell’economia e delle finanze) a effettuare attività di “supporto e monitoraggio”. D’altronde, già il decreto del Mef dell’11 ottobre 2021 prevedeva l’apertura di apposite contabilità speciali presso la Tesoreria dello Statoper le amministrazioni centrali, con relative articolazioni territoriali periferiche. Nel caso invece di interventi e progetti che fanno capo direttamente alla Presidenza del Consiglio deiministri, il controllo preventivo è svolto dall’Ufficio del bilancio per il riscontro di regolarità amministrativa e contabile presso la stessa Pcm. Sotto il profilo dei controlli, già a livello comunale, spuntano misure dirette a evitare frodi e sprechi del Piano: per esempio, in previsione di un maxi-investimento pari a 150 milioni, ilComune di Forlìha recentemente firmato unprotocollo d’intesacon il comando provinciale della Guardia di finanza, con cui «viene organizzato unflusso di informazioni e una condivisione di banche datisugli interventi del Pnrr», afferma l’assessora alla Legalità Maria Pia Baroni. L’accordo di collaborazione, valido fino al 2026, prevede un pool di finanziari che «controlleranno i flussi di dati – spiega il comandante provinciale della Guardia di Finanza Vito Pulieri – basandosi su indici di rischio concreti». Stessa idea dalComune di Livorno,che il 15 marzo ha sottoscritto un protocollo di intesa con il Comandante provinciale della Guardia di Finanza per ilrafforzamento della collaborazione nell’ambito della legalità economicache incoraggia lo scambio informativo tra l’amministrazione comunale e la Gdf a supporto di una maggiore intensità dei controlli sui finanziamenti delPnrr.