Il nuovo nucleare si impone in Europa?

La crisi energetica del 2021/2022, la guerra in Ucraina e la necessità di abbattere le emissioni di gas alteranti, hanno spintodiversi governi europei a rivalutare i progetti legati all’energia nucleare annunciando nuovi piani e investimenti. In prima linea il governo del Regno Unito cheha annunciatoil più grande piano di espansione del nucleare civile degli ultimi 70 anni, con l’obiettivo digarantire la sicurezza energetica del Paese, la riduzione del costo delle bollette e delle emissioni di CO2, oltre alla creazione di migliaia di posti di lavoro: «Il nucleare è l’antidoto perfetto alle sfide energetiche che la Gran Bretagna deve affrontare:è ecologico, più economico sul lungo termine e garantirà la sicurezza energetica del Regno Unito. Questa è la giusta decisione a lungo termine ed è il passo successivo nel nostro impegno a favore dell’energia nucleare, che ci mette sulla buona strada per raggiungere il net-zero entro il 2050 in maniera sostenibile e misurata», haaffermatoil primo ministroRishi Sunak. Il piano prevede l’elaborazione di una road map per la costruzione di una nuova centrale nucleare in grado difornire energia elettrica a 6 milioni di case. Verranno investiti anche 300 milioni di sterline per potenziare la produzione del combustibile necessario per i nuovi reattori nucleari ad alta tecnologia (Haleu), prodotti commercialmente solo in Russia in questo momento, in modo da garantire un nuovo primato britannico. Inoltre, verranno elargiti 10 milioni di sterline per sviluppare le competenze e i siti necessari, con uno snellimento delle pratiche burocratiche. L’obiettivo è quello di garantire lo sviluppo di un potenziale nucleare fra i 3 e i 7 GW ogni 5 anni, dal 2030 al 2044, quadruplicando la capacità nucleare della Gran Bretagna entro il 2050. Le autorità governative, rappresentate anche dalNuclear Skills Strategy Group, ritengono che verranno creati fino a 80.000 nuovi posti di lavoro altamente qualificati. Se i piani verranno rispettati, entro breve verrà avviata la costruzione di una centrale nucleare simile al progetto di Sizewell nell’Inghilterra orientale e a quello di Hinkley nell’Inghilterra occidentale, che è attualmente in costruzione. Il Regno Unito è intenzionatocostruire fino a 8 nuovi reattori nei prossimi 26 anni. Anche la Francia del presidente Macronha rimessoal centro della propria agenda l’energia nucleare, presentando un progetto di legge perriaffermare la “sovranità energetica”. L’intenzione è quella dicostruire 6 reattori, più probabilmente altri 8 reattori aggiuntivi entro il 2050, che dovranno assicurare l’autonomia alla nazione transalpina in chiave eco-sostenibile,annullando la dipendenza dai combustibili fossiliche contano ancora per il 60% dell’energia consumata. Un annuncio che ha suscitato dei malumori inGermania, dove il governo attuale ha spento gli ultimi reattoriper puntare unicamente sull’installazione delle rinnovabili, ma anche vasti consensi in altri Paesi europei che sono tuttora legati all’energia nucleare. Oltre al Regno Unito e alla Francia, si è aggiunta l’Italia guidata dal governo di Giorgia Meloni che ha mostrato negli ultimi tempi un rinnovato interesse nei confronti di questo tipo di energia. Non per le grandi centrali a fissione, ma per ipiccoli reattori modulari(Smr) che teoricamente dovrebbero dimezzare i tempi di costruzione e di entrata in servizio. Il governo sta ipotizzando la realizzazione di15 o 20 piccole centrali, con l’apertura del primo cantiere per l’anno 2030 e la creazione di un indotto pari a 100 miliardi di euro. Ma l’impiego della tecnologia sperimentale Smr presenta notevoli incognite: «Stiamo comunque parlando di una tecnologia che comporta tutti i problemi di sicurezza di una centrale a fissione nucleare e dello smaltimento delle scorie. E che, in ogni caso, è ancora a livello sperimentale. Molto meglio, dove le rinnovabili hanno già raggiunto una quota di primo piano nel mix energetico, investire nel loro sviluppo, unito alla realizzazione di batterie e sistemi di accumulo», hadichiaratoMichele Governatori, responsabile Elettricità & Gas del think tank indipendenteEcco. Allo stato attuale nessun reattore Smr è in servizio e numerosi progetti sono falliti: «Nessun Smr è mai stato costruito, nessuno è in costruzione e con ogni probabilità nessuno sarà mai costruito a causa dei costi proibitivi» hadenunciatoJim Green, attivista nucleare diFriends of the Earth Australia, in un articolo intitolatoSmall modular reactors: a history of failure.