Quali sono le migliori città dove fare uno stage?

In Italia l’accesso al mondo del lavoro resta legato all’avvio ditirocini extracurriculari. Concluso il percorso di studi, quella degli stage una strada quasi obbligata verso il mercato lavorativo. Ma in un momento storico in cui cresce il numero di dimissioni volontarie,la scelta di accettare un tirocinio coinvolge più considerazioni. In primis c’èla valutazione del compenso(o meglio del rimborso spese), che in base alla normativa italianavaria a seconda dei limiti minimi fissati da ogni Regione. E poi ilcosto della vitae la città dove trasferirsi. I lavoratori, oggi, non cercano solo maggiori opportunità economiche e prospettive di carriera, ma anche un maggiore benessere psico-fisico. Si comprende, dunque, comequesti aspetti siano particolarmente legati alla città in cui si lavorasoprattutto se i soggetti interessati sono ragazzi e ragazze che hanno appena conseguito la laurea. Le migliori città italiane in cui fare uno stage Secondo questi parametri,Milano e Roma sono le migliori città in cui fare uno stage in Italia. È quanto emerge dall’analisi realizzata daBusiness Name Generatorche ha stilato una classifica in base alnumero di opportunità di stage, allo stipendio medio, alle attrazioni della città e al costo medio della vita. Con 1.167 posizioni di stage aperte e uncompenso medio di 669 euro, Milanoè senza dubbio la città italiana con maggiori opportunità per un giovane lavoratore. Non meno rilevante, il fatto chenell’8% dei casi i tirocini possono svolgersida remotoo in forma ibrida: un notevole punto a favore del capoluogo lombardo se si considera che il principale motivo delle dimissioni volontarie è proprio la ricerca di una maggiore flessibilità lavorativa. A scoraggiare, tuttavia, èil costo medio degli affitti che sfiora i 1.300 eurocontro i circa mille euro necessari per vivere a Roma che, stando alla classifica, è la seconda città italiana per opportunità di carriera. I numeri di posizioni aperte per aspiranti tirocinanti sono di gran lunga inferiori a quelli di Milano (conappena 186 offerte di stage di cui 20 in forma ibrida o da remoto), ma la Capitale vanta dalla sua partei compensi più alti del Paese (circa 792 euro)e conta 911 attrazioni gratuite: un ottimo modo per conciliare vita lavorativa e svago. Gli stage nelle altre città A ottenere lamedaglia di bronzo è Reggio Calabria, una città in cui il compenso medio di circa 602 euro per uno stage e – soprattutto –il basso costo della vita (in media gli affitti si attestano a 404 euro)sono certamente condizioni favorevoli per un tirocinio. Peccato che qui, come nelle altre città del Sud prese in considerazione (Salerno, Messina, Catania e Latina)le offerte di stage non superino le trenta posizioni aperte. Un trend che restituisce unachiara fotografia dell’Italia dei giovani lavoratori: se il Sud Italia offre maggiori vantaggi economici, il numero più alto di occasioni lavorative si concentra a Nord. Considerando solo le posizioni aperte, a esempio,Torino segue Milano e Roma con 178 stage attivabili(pochissimi in meno della Capitale).È interessante, poi, il caso dell’Emilia Romagna. Qui la retribuzione media degli stage è particolarmente alta con Bologna (792 euro), Ravenna (700 euro) e Modena (690 euro) che sono precedute solo da Roma in termini retributivi. Gioca però asfavore di Bologna il costo della vita con un caro affitti mai visto in precedenza,tanto che la città è fuori dalla classifica delle prime dieci città in cui svolgere uno stage secondo lo studio diBusiness Name Generator. Lo stage non è un contratto Resta la consapevolezza cheuno stage è un patto formativoche non sempre si trasforma in un contratto.Tutt’altro: secondo l’ultimo rapportoAnpal,infatti, se è vero che dopo 6 mesi dalla fine di un tirocinio è seguito un rapporto di lavoro nel 48,9% dei casi, è anche vero chenel 42,7% non è accaduto nulla e che nell’8,4% è stato attivato un nuovo stage. Inoltre,l’avvio di un rapporto di lavoro non si realizza sempre con l’azienda in cui si è svolto il tirocinio. In meno di tre casi su dieci, infatti, è la stessa organizzazione ospitante che offre un contratto mentre in tutti gli altri casi il contratto è proposto da un’azienda diversa. È una sorta di meccanismo a porte girevoli che finisce perconfondere il tirocinio come mano d’opera a basso costocon il risultato che finito uno stage si passa al prossimo.