Emilia-Romagna: boom di comunità energetiche rinnovabili

Emilia-Romagna: boom di comunità energetiche rinnovabili

 

In attesa dell’ok da Bruxelles per ildecretofirmato dal governo sulle Comunità rinnovabili,in Emilia-Romagna presto potrebbero esserci 141 nuove strutture.Per la Regione questo si tradurrebbe, secondo le stime, inpiù di 30 megawatt di energia autoprodotta e rinnovabile. Questa quota rischia di rimanere un sogno, almeno per il momento, a causa dellascarsità di fondi, ma è comunque un ottimo segnale per questo tipo di progetti. Le richieste sono arrivate in risposta all’apertura del bando della Regione per sostenere le Comunità energetiche rinnovabili sostenibili.Conosciute anche come Cers, sono sistemi che permettono ad aziende, condomini, vicinati o enti locali di raggrupparsi econdividere l’elettricitàgenerata dai loro pannelli solari, dalle caldaie alimentate da fonti pulite o da altri impianti. Sono considerateuna delle punte di diamante del Piano energetico regionale, perché favoriscono la produzione sul territorio,diminuendo la dipendenza daicombustibili fossili, come gas e petrolio, per gli usi industriali e quotidiani, e contribuiscono alladecarbonizzazione. Le 141 richieste saranno esaminate dai tecnici della Regione. Si verificherà la presenza dei requisiti per poi stilare la graduatoria, in base alla qualesaranno distribuiti i 2 milioni di incentiviprevisti dall’amministrazione per la creazione delle Cers. Non tutte le domande saranno accolte, a causa della limitatezza dei fondi. Se questo primo esperimento dovesse avere esito positivo, anche nell’attuazione, probabilmente sarà seguito da altri bandi. Già adesso in viale Aldo Morosi sta valutando di aumentare le risorse da destinare all’iniziativa, per le spese di progettazione e costruzione. ”Le vogliamo finanziare tutte, non abbiamo ancora le risorse ma le troveremo”, spiegano i funzionari regionali. L’approvazione in Europa del decretoproposto dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pochetto Fratin, potrebbe aiutare un questo senso: permetterebbe unapianificazione più ampia degli incentivi per chi produce energia rinnovabile, con nuove gare alle quali potrebbe partecipare anche le proposte escluse in questo primo giro. L’Emilia-Romagna, indipendentemente da cosa deciderà l’Ue, sta cercando di prepararsi: ha firmato unaccordo triennale sulle Cers conHeraeIren,le due principali società energetiche della Regione, e conConfartigianatoeCna. L’obiettivo è facilitare la loro nascita ecollegare le piccole e medie imprese del territorio con le grandi multiutility, per abbattere le loro emissioni. Solo Iren Smart Solutions, come spiega l’amministratore Roberto Conte,vuole realizzare 8 mila nuovi impianti entro il 2030, per arrivare a quota 400 Megawatt di nuova potenza rinnovabile. “Abbiamo vissuto l’ultimo anno e mezzo in una crisi energetica, ma oggi abbiamo davanti una nuova sfida, quella delcambiamento climatico”, aggiunge Orazio Iacono, amministratore delegato di Hera.