L’India riconoscerà i matrimoni omosessuali?

L’India riconoscerà i matrimoni omosessuali?

 

L’India potrebbe diventarela seconda giurisdizione asiatica a riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso. Dipende da quale decisione prenderà laCorte Costituzionaleil 18 aprile, quando ascolterà le istanze e stabilirà se il riconoscimento del matrimonio omosessuale è valido secondo la Costituzione indiana. Diverse coppie hanno chiesto alla Corte Suprema dilegalizzare il matrimonio trapersone Lgbt, ma il governo si è opposto -rivelaReuters, che domenica ha consultato un deposito presentato alla Corte Suprema – e ha esortato il più alto organo giurisdizionale a fare altrettanto. La palla ora passa al collegio composto da 5 giudici. «Sarebbe opportuno che le questioni sollevate fossero risolte da un collegio di 5 giudici di questa corte», ha detto il presidente della Corte Suprema indiana Dhananjaya Y. Chandrachud mentre dettava l’ordine.Il procedimento verrà trasmesso in streaming tra poco più di un mese. Niharika Karanjawala, avvocata che rappresenta una delle coppie,ha dichiarato: «Siamo molto lieti che la questione sia passata a un tribunale costituzionale poiché la consideriamouna questione di diritti costituzionali fondamentali». Negli ultimi mesi,almeno 15 ricorsi, alcuni presentati da coppie di persone omosessuali, sono stati depositati per chiedere il riconoscimento di queste unioni. I diritti Lgbtq in India si sono ampliati negli ultimi anni: nellasentenza storica del 2014la Corte Suprema ha consentito allepersonetransgenderdi identificarsi come “terzo genere”, ordinando ai Governi centrale e statale di concedere loro pieno riconoscimento legale;nel 2017la privacy è stata dichiarata un diritto fondamentale el’orientamento sessualeè stato definito un “attributo essenziale della privacy”. Un anno dopo, un verdettoha annullato una legge dell’era coloniale che vietava il sesso tra persone omosessuali, depenalizzando la pratica (il Governo si era però astenuto dal prendere qualsiasi posizione in tribunale. E nel 2022 la Corte ha stabilito chei partner non sposati o le coppie dello stesso sessohanno diritto a prestazioni assistenziali. Se passasse anche questa norma, l’India diventerebbe il secondo Paese asiatico (dopo Taiwan) a consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ma il Governo conservatore guidato dal primo ministro nazionalista indùNarendra Modinon sembra volersi muovere in questo senso. SecondoReuters, il ministero della Legge ritiene che nella società possono esserci varie forme di relazione, mail riconoscimento legale del matrimonio è un concetto che dovrebbe rimanere riservato solo alle relazioni eterosessualie lo Stato ha un legittimo interesse a mantenerlo. «Vivere insieme come partner e avere rapporti sessuali tra individui dello stesso sesso… non è paragonabile al concetto di unità familiare indiana di marito, moglie e figli», avrebbe affermato il ministero in una dichiarazione al tribunale. Cambiare la norma vigente significherebbe «cambiare l’intera politica legislativa del Paese, profondamente radicata nelle norme religiose e sociali». Il Governo,riportaBloomberg, avrebbe anche dichiarato che il matrimonio è accertato «dalla legge, religiosamente e socialmente» solo tra un uomo biologico e una donna biologica, e qualsiasi variazione dev’essere votata dai legislatori e non dai tribunali. Se la Corte Costituzionale dovesse riconoscere le unioni arcobalenodiventerebbeil 33° Paese a farlo, secondoHuman Rights Campaign. Inoltre, una sentenza a favore della legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso raddoppierebbe il numero di persone con diritti di uguaglianza matrimoniale a livello globale,estendendo le tutele a 1,4 miliardi di indiani. Il caso dell’India è seguito con attenzione da numerosi Paesi in cui stanno prendendo piede dibattiti simili, tra cui la Thailandia, la Grecia,il Giapponeela Corea del Sud.