L’Italia è pronta per le smart cities

L’Italia è pronta per le smart cities

 

Se volessimo riflettere velocemente sull’idea dismart city, nel corso di un rapido brain storming sarebbero certamente 3 i concetti più gettonati:intelligenza,digitalizzazioneefuturo. Che cos’è una smart city? Le smart cities, in effetti, sono tutto questo, ma sono anche molto di più: sono vere e propriecittàintelligenti 4.0che si sviluppano nell’ottica di un futuro sostenibile, fondato sullapartecipazione attiva dei cittadinie sull’efficienza dei servizi,garantita da tecnologie digitali e telecomunicazioni. Sono l’evoluzionedelle città moderne, pensate per sostenere cittadini e imprese; sono laconcretizzazione delle innovazionisviluppate per gestire le risorse in modo intelligente e rendere le realtà urbaneeconomicamente sostenibiliedenergeticamente autosufficienti. Come trasformare una città in una smart city? Attraversoreti di trasporto urbano più intelligenti,approvvigionamento idrico potenziato, strutture per lo smaltimento dei rifiutie modi più efficienti perilluminare e riscaldare gli edifici;oppure, attraverso un’amministrazione cittadina più interattivae reattiva,spazi pubblici sicurie maggiore attenzione alle necessità di chi la smart city la vive. In particolare, nella concezione di “città intelligente” si lavora su7 ambiti d’azione: ci si occupa disicurezza dei cittadini, per ridurre la criminalità, gli incidenti e le vittime che ne derivano; digestione del tempo nellamobilitàurbana, ovvero di traffico, manutenzioni stradali e trasporto pubblico per ridurre i tempi di spostamento; disalute, quindi di assistenza sanitaria attraverso tecnologie innovative ed evolute; diambiente, con l’obiettivo di rendere la città più sana e sostenibile, grazie all’utilizzo di app e sistemi che potrebbero portare a una significativa riduzione del consumo di acqua, energia elettrica, rifiuti ed emissioni di CO2; dicoesione sociale,per accorciare le distanze tra amministrazione e cittadini e far sentire ogni persona parte di un tutto; dioccupazione, attraverso la creazione di nuove figure professionali che andranno ad affiancarsi a quelle tradizionali; dicosto della vita,perché attraverso una migliore gestione dell’area urbana è possibile raggiungere benefici economici che porterebbero risparmi fino al 3% all’anno. In ognuna di queste aree, l’obiettivo è sempre lo stesso:migliorarelavitadei cittadini. Le smart cities in Italia: sì o no? Il rapportoL’Italia delle città intelligenti e sostenibili(realizzato dalCentro Studi Timin collaborazione con gli OsservatoriSmart CityeStartup IntelligencedelPolitecnico di Milanoe il Dipartimento di Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti delCnr), ha evidenziato come sempre più Comuni italiani stiano prendendo la strada per latransizione intelligentee sostenibile delle smart cities. Secondo la ricerca sui Comuni italiani realizzata dall’Osservatorio del Politecnico di Milano negli anni 2020-2021, neiComuni al di sotto dei 15.000 abitantila smart city era ritenuta digrande o fondamentale importanza per il 42%degli amministratori, e nel31% dei Comuniera presente unafigura dedicata;per le città con un numero di abitantisuperiore a 15.000cittadini, la smart city risultava untema fondamentale o molto rilevante per l’80%degli intervistati, e nel 72% dei Comuni era presente una figura dedicata. Nel 2022,ICity Rank,la classifica della città italiane elaborata ogni anno daForum Pubblica Amministrazione(Fpa) nata per misurare la capacità di adattamento delle città nel loro percorso per diventare smart city (ovvero città funzionali, ecologiche, vivibili e gestibili, soprattutto capaci di promuovere uno sviluppo sostenibile, reagendo ai cambiamenti in atto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie), ha restituito una fotografia della situazionesmart cityin Italia:ben 26 città digitali. I comuni italiani, infatti, hanno iniziato a pensare in ottica smart, aumentando gli investimenti per rendere le città più “intelligenti”: nel periodo2023-2027,infatti, lo sviluppo delle smart cities in Italia contribuirà a ridurre di circa6,5 miliardi di euro i costi del traffico cittadinoe di oltre400 milioni di euroquelli legati all’inquinamento urbano, grazie a una migliore programmazione del trasporto, pubblico e privato, e dei flussi turistici. Le innovazioni tecnologiche e digitali, inoltre, consentiranno unariduzione annuale di circa 650.000 tonnellate di emissioni diCO2e permetteranno di raggiungere benefici nell’industria del turismo e nei servizi per i cittadini. Lo sanno bene aAssisi, città umbra che viaggia in direzione smart, dove è stato sviluppatoDestinazione Assisi,un progetto elaborato per il Comune daTim Enterprisein collaborazione conOlivetti,la digital company del Gruppo Tim, che propone un sistema innovativo perrilevare le presenze turistiche nella città. ConDestinazioneAssisi, infatti, a partire dalle sim card dei telefoni cellulari che si collegano alla rete Tim, è possibile ottenere dati affidabili e quasi in tempo reale, su base giornaliera, riguardo la totalità dei visitatori, così da poter tracciare in maniera puntuale l’evoluzione continua della domandae suggerireopportuni adattamenti dell’offerta. In particolare, attraverso un sofisticato algoritmo, il servizio permette dianalizzare il comportamento dei flussi di persone, in special modo i turisti, rilevando le presenze attraverso gli eventi generati dalle sim card che si registrano alla rete Tim. Questi dati, aggregati e anonimizzati, vengono inviati in real time alla piattaforma Big Data di Olivetti che, con appositi sistemi, li espande al totale della popolazione presente, trasformandoli ininformazioni utili per supportare Pubblica Amministrazionenell’analisi del territorio: si rende, così, più semplice il rapido raggiungimento di tutti gli obiettivi di destination management della città, permettendo una più adeguata gestione dei flussi, delle attività e dei servizi offerti a promozione del territorio.