1 italiano su 2 non conosce la propria classe energetica

Più della metà degli italiani non sa quale siala classe energetica della propria casa, nonostante ben 4 persone su 5 vivano in unimmobile di proprietà;sempre 4 su 5 consideranol’efficienzaun criterio essenziale nella ricerca di abitazioni future. La contraddizione tutta italiana emerge dalle interviste condotte daImmobiliare.itsu un campione di circa 3.000 utenti. In generale, però, i numeri del sondaggio evidenziano come il Belpaese stia pian piano acquisendomaggior consapevolezza riguardo l’efficienza energetica:il49% degli intervistati ha effettuato lavorirecentemente mentre il 13% ha pianificato di realizzarli a breve. Nonostante sia obbligatorio dichiarare la classe e l’indice di prestazione energetica negli annunci di vendita e locazione degli immobili dal 2012, dati che devono essere quindi riportati nell’Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.),i riflettori sul tema sembrano essersi accesi da poco.E così, il panorama dell’efficienza in Italiasconta un ritardo di anni. Secondo le statisticheIstat,le classi G e F(ovvero le più in basso nellaclassifica energetica)radunano la maggior parte delle case dello Stivale, rispettivamente il 36% e il 25%. Le 3 classi migliori, dalla A alla C, raccolgono al massimo dal 2 al 6% degli immobili. Nel frattempo ilParlamento Europeoha dato il via libera alla direttiva secondo cui tutti gli edifici dovranno passare allaclasse energetica E entro il 2030. In questo contesto, lecaseindipendentipossono essere rinnovate più facilmente: le abitazioni dotate dipannelli fotovoltaiciarriverà presto al 40%, mentre la percentuale di quelle che già dispongono dicappotto termicoè al 30%, pronta a raggiungere il 36% includendo le case dove i lavori sono già previsti. Il caso deicondominiè più articolato:il 90% non hapannelli solariel’80% è senzacappotto, con un misero 5% che ha un cantiere in vista. D’altra parte, in quasi1 stabile ogni 2 la proposta di nuove installazioni non approdanemmeno nelle assemblee convocate dagli amministratori, mentre nel 44% dei casi non si raggiunge un’intesa tra tutti gli inquilini. Infine, poco meno del 10% non ottiene i finanziamenti necessari. L’intervento più popolare è l’installazione dicaldaie e condizionatori, che coinvolge tre quarti degli intervistati; seguono gliinfissi, scelti dal 62%, e i nuovielettrodomesticidi classe Ao superiore, indicati da poco più della metà delle persone. Non è un caso che tutti questi elementi siano spesso utili per far salire un’abitazione dalla classe G o F alla E, a esempio.Circa il 30% degli utenti ha già effettuato, o lo farà a breve, tutti e tre questi miglioramenti.