David Bowie: Londra ospiterà l’archivio dell’icona pop

Oltre 80.000 pezzi che compongono l’archivio di David Bowie sono stati donati alVictoria & Albert Museumdella Gran Bretagna: è quanto annunciato da una delle principali agenzie di stampa del Regno Unito, l’Associated Press. Un archivio dal valore inestimabile, che contiene costumi, foto, lettere, strumenti musicali e non solo. Tutto questo, nel 2025sarà esposto alDavid Bowie Centre for the Study of Performing Artsdi Stratford, la nuova ala delV&A Museum. «Le innovazioni radicali di Bowie nella musica, nel teatro, nel cinema, nella moda e nello stile continuano a influenzare il design e la cultura visiva e ispirano creativi come Janelle Monáe e Lady Gaga, Tilda Swinton e Raf Simons – commenta Tristram Hunt, direttore delV&A Museum -Bowie è stato uno dei più grandi musicisti e interpreti di tutti i tempi». Alcuni degli oggetti che saranno esposti già facevano parte della mostraDavid Bowie Is, che tra il 2013 e il 2018 è stata portata in giro per il mondo. Tra questi, alcuni preziosissimi:la tuta multicolore Ziggy Stardustdisegnata da Freddie Burretti, le creazioni di Kansai Yamamoto per iltour diAladdin Sanedel 1973 e ilcappotto Union Jackdisegnato da Bowie e Alexander McQueen per la copertina dell’albumEarthling(1977). Ma non solo. Tra i pezzi della collezione anchetesti scritti a manodelle canzoniFame, HeroeseAshes to Ashes, oltre a un collage di fotogrammi daThe Man Who Fell to Earth, migliaia di stampe, negativi, lucidi, diapositive e provini realizzati da fotografi come Terry O’Neill e Helmut Newton. Tra glistrumenti, invece, il sintetizzatore di Brian Eno per l’albumLoweHeroese uno stilofono utilizzato durante la registrazione diSpace Oddity.Un po’ come se Bowie tornasse tra noi. A fare la donazione al museo è stata laBlavatnik Family Foundationinsieme alWarner Music Group, che hanno offerto alV&A Museum10 milioni di sterline(poco più di 10,5 milioni di euro) per conservare ed esporre l’archivio dell’icona pop nella nuova sede. Kate Bailey (Senior Curator and Producer, Theatre and Performance del museo), accoglie con entusiasmo la straordinaria collezione del cantante: «Bowie era poliedrico, aveva molteplici sfaccettature. È stato ispirato da tutti i generi e le discipline. Era un artista che lavorava davvero a 360 gradi: attingeva dalla letteratura, dalla storia, dall’arte, ma anche dai luoghi in cui era stato». La carriera del musicista, all’anagrafe David Robert Jones, è stata unreinventarsi senza sosta, creando e abbandonando personaggi in un continuoviaggio attraverso stili musicali:dal folk-rock al glam, dal soul all’elettronica. Bowie, nato nel 1947,morì dicancroal fegato a New York nel 2016all’età di 69 anni, 2 giorni dopo l’uscita del suo ultimo album,Blackstar. A tenere vivo il suo ricordo, da aprile ci sarà anche iltour diPeter Murphy, che quest’anno interpreterà i più gradi successi del Duca Bianco, proprio a partire dalla trilogia di Berlino, che comprende 3 dei suoi più famosi album:Heroes, LoweLodge.