Disordini alimentari: più di 1 bambino su 5 ne soffre

Più di 1bambinosu 5 in tutto il mondo mostra segni didisordini alimentari: è quanto emerso da un nuovo report pubblicato sulla rivistaJama Pediatrics. La ricerca è stata condotta analizzando 32 studi di 16 Paesi, e ha portato a un risultato allarmante:il 22% dei bambini e degli adolescenti mostra comportamenti legati a disordini alimentari, con picchi tra le ragazze, i tardo adolescenti e i soggetti con un indice di massa corporea più alto. Secondo quanto riferito dalla terapistaJennifer Rollin, fondatrice del centroThe Eating Disordera Rockville, Maryland, «i sintomi diagnosticati a chi soffre di disturbi alimentari sono simili a quelli del disordine alimentare, accompagnati però da un livello più elevato di rigidità e angoscia, che può arrivarefino a una compromissione delle funzioni vitali. I sintomi dei comportamenti alimentari disordinati possono progredire fino a trasformarsi in disturbi alimentari più gravi». Un fenomeno, questo, che secondo i ricercatori è difficile da rintracciare, anche perché spesso i giovani e i giovanissimitendono a nascondere i sintomi o a evitare di chiedere aiuto a causa di uno stigma sociale. Per questo stesso motivo, «lo studio potrebbe essere stato limitato nella sua capacità di ritrarre l’intero quadro perché si basa su quello che i bambini e gli adolescenti hanno auto-riferito» raccontaJosé Francisco López-Gil, autore dello studio e ricercatore presso l’università spagnola diCastilla-La Mancha. I ricercatori si riservano di indagare e approfondire le cause della diffusione dei comportamentialimentaridisordinati, ma sperano in una sensibilizzazione sull’argomento da parte delle istituzioni: «Si tratta di un problema significativo tra i bambini e gli adolescentie la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo sono fondamentali per prevenire conseguenze sulla salute a lungo termine» spiega López-Gil. Ma quali sono i sintomi? Come riportano gli studiosi, i comportamenti che segnalano un’alimentazione disordinata sono vari e potrebbero includereossessione per il peso e la forma del corpo, immagine di sé distorta, auto-imposizione di rigide regole dietetiche o al contrario abbuffate. Inoltre, come spiegaJason Nagata, docente di Pediatria presso laSan Francisco University, un’altra manifestazione potrebbe essere legata all’esecuzione ossessiva di esercizio fisico. «Altre bandiere rosse possono essere il digiuno persistente, un’eccessiva restrizione calorica, il vomito o l’uso di lassativi o pillole dimagranti per perdere peso». La sintomatologia potrebbe includere anche unarestrizione della varietà deicibiche un individuo è disposto a mangiare e la manifestazione di sensi di angoscia e vergogna se le regole alimentari vengono infrante, fino ad arrivare allarinuncia a momenti di socialitàcome a esempio una cena fuori con gli amici, per poter controllare il proprio modo di mangiare. L’appello dei ricercatori rivolto alle famiglie è dunque quello dicercare aiuto presso professionistise si dovessero rintracciare alcuni sintomi nei comportamenti dei propri figli e figlie, visto che un intervento precoce può scongiurare gravi complicazioni. Allo stesso modo, si invita le ragazze e i ragazzi preoccupati dei loro comportamenti a parlare con un operatore sanitario, un consulente scolastico, un familiare o un insegnante. «I disturbi alimentari e l’alimentazione disordinatasono altamente rischiosi per la salute– conclude Rollin – e spesso impediscono a chi ne soffre di apprezzare la vita».