Che mondo sarebbe, senza Codacons!

Che mondo sarebbe, senza Codacons!

 

IlCodaconsio me lo abbraccerei. Perché in un mondo così cambiato in pochi decenni, nel quale l’indignazione un tanto al chilo e il livore sono diventati i sentimenti che ci piace indossare per fare bella figura, il “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori” è lamaschera ideale del nostro presente:morto Alberto Sordi, che seppe incarnare perfettamente nei suoi film i vizi italiani,ilCodaconsè la mia ancora di salvezza. Quando il dibattito si incattivisce, quando sui social ci si scontra ferocemente,quando un tema divide,mi assale sempre il dubbio che la questione al centro del dibattito non sia così importante. Poi se intervengono loro epresentano un esposto, unadenuncia, una querela,un ricorso la matassa dei miei dubbi si dipana:era proprio una cazzata. E so che scrivendo questo sono ad alto rischio di denuncia, querela, ricorso. Non so se mi tutelerò, ma ci tengo a dire chequesta meravigliosa associazione occupa un posto speciale nel mio cuore,perché è una presenza che con la sua debordanza mediatico-giudiziaria affianca la mia vita personale e professionale da anni ed è nel mio pantheon, composto di presenze fisse come il Tar del Lazio e meteore, come il Moige (Movimento Genitori) e le sue battaglie contro i videogiochi o il pm Ruggiero della mitologica Procura di Trani, con le sue inchieste esplosive finite non proprio gloriosamente. Dobbiamo dircelo, per esempio, cheSanremosenza ilCodacons, non sarebbe Sanremo.Quella tra loro eFedez,poi,è unabattaglia legaletalmente epica da non sfigurare in un episodio diThe Good Wifeo in un libro di Grisham. Si è fatta talmente dura che sul sito dell’associazione campeggia un manifestino digitale rivolto agli under 30 che vogliano svolgere il servizio civile. Invita “disoccupati, studenti, nullafacenti (sic), annoiati” a lavorare con loro per vedere e vivere un’esperienza di crescita, la riduzione di bollette di luce e gas e (proprio così) “Fedez mandato affanculo”, ricevendo anche 444,30 euro al mese. A scorrere le notizie sul sito degli alfieri del consumerismo italiano c’è di tutto, dal meritorio sportello anti stalking all’appello per salvare l’Antica Orologeria Marenga, dal dialogo col ministroNordioper limitare la pubblicazione delle intercettazioni al modulo per richiedere la riapertura della SP41 al chilometro 3+200 nei pressi di Tarquinia. IlCodaconsè ovunque, di tutto si occupa, tutto denuncia. Mediaticamente ricorda la presenza diColdiretti, il cui ufficio studi nell’arco della stessa settimana è in grado di sfornare dati su quanti italiani partiranno per il fine settimana, quanti scelgono la campagna, come va la raccolta delle olive, i millimetri di pioggia caduti, le previsioni per il prossimo mese, i numeri della contraffazione alimentare, mentre l’associazione si scaglia contro il Parmesan e la farina di grilli. Non a casoColdirettieCodaconssi sono ritrovati sullo stesso palco,quello del Festival: gli agricoltori a chiedere le scuse di Blanco per i calci a fiori, i consumatori guidati dal battagliero avvocato Carlo Rienzi -ca va sans dire- a denunciarlo per danneggiamenti.