Rinnovabili: nel 2025 saranno la principale fonte di elettricità

 

Segnali incoraggianti per un futuro improntato sullerinnovabili. Nonostante le principalicompagnie petrolifere e del gasoccidentali abbiano incassato profitti da record nell’ultimo anno (oltre 200 miliardi di dollari l’anno per le cinque principali) e sebbene continuino costantemente a investire nei combustibili fossili, il mondo sembra puntare sempre di più sulle energie pulite. Il rapportoElectricity Market Report 2023dell’IEA- l’Agenzia internazionale dell’energia – appena pubblicato indica infatti che lefonti rinnovabili già nel 2025 supereranno il carbonecome prima fonte di energia globale einsieme all’energia nuclearecopriranno quasi tutta la crescita della domanda globale di elettricità nei prossimi tre anni. Secondo laIEA, solare e eolico domineranno dunque la crescita dell’offerta globale di elettricità e soddisferanno la stragrande maggioranza dell’aumento della domanda fino al 2025. La quota di energie rinnovabili nel mix globale di generazione di energia elettricadovrebbe aumentare dal 29% del 2022 al 35% previsto per il 2025,con una diminuzione delle quote di generazione a carbone e a gas. Per Fatih Birol, direttore dell’IEA, «la buona notizia è che le rinnovabili e l’energia nucleare stanno crescendo abbastanza rapidamente da soddisfare quasi tutto questo ulteriore appetito di energia, suggerendo che siamo vicini a un punto critico per le emissioni del settore energetico. I governi ora devono consentire alle fonti a basse emissioni dicrescere ancora più velocementee ridurre le emissioni in modo che il mondo possa garantire forniture di elettricità sicure raggiungendo gli obiettivi climatici». L’appetito energetico a cui fa riferimento Birol è legato soprattutto alla domanda di elettricità:crescerà in media del 3% all’anno nei prossimi tre anni(contro una media del 2,4% negli anni prima della pandemia). Si prevede che nel 2025 sarà pari a 29.281 TWh. A trainare questa spinta della crescita delle rinnovabili secondo il report è laCina: rappresenta oltre il 45% della crescita delle energie pulite dal 2023 al 2025. La segue l’Unione europea, con il 15%. Per quanto riguarda ilgas naturale e il carbonedovrebbero rimanere invariati da qui al 2025: si prevede cheil consumo calerà nell’Unione europea ma aumenterà in Medio Oriente. Per il carbone, la chiave sarà comprendere come si muoverà la Cina (che vale metà della produzione mondiale). A livello diemissioniva invece sottolineato che quelle legate alla produzione di energia elettrica dopo aver raggiunto il picco nel 2022 dovrebbero stabilizzarsi nel 2025 e poi iniziare a calare davvero, quelle di CO2anche del 10% l’anno fino al 2025. Lo scorso anno sono aumentate del 1,3%, un tasso simile alla media 2016-2019, ma un concreto rallentamento rispetto a esempio all’aumento – dovuto dalla ripresa post pandemia – del 6% registrato nel 2021. Infine, nel contesto delineato dall’IEAin cui le rinnovabili domineranno la crescita del sistema elettrico mondiale nei prossimi anni, va sottolineato però comedomanda e offerta di elettricità globale siano sempre più interconnesse alle condizioni meteorologiche e la crisi del clima. Basti pensare per esempio alcrollo dell’idroelettricocausato dallasiccitàe la scarsità di precipitazioni dall’Europa sino alla Cina, oppure come le ondate di calore possono aumentare la domanda di elettricità per l’aria condizionata. Tutti fattori che indicano la necessità di una decarbonizzazione più veloce, nonostante i grandi investimenti dei giganti di petrolio e gas.