Attenti, Space X sta per colpire la Luna

Uno schianto sulla Luna, un cratere in più da osservare dalla Terra. Il 4 marzo del 2022un pezzo del razzo Falcon 9, una delle creature della Space X di Elon Musk lanciato quasi 7 anni fa, si infrangerà sul corpo celeste. Non sarà possibile assistere alla scena da quaggiù perché, in quel momento,il lato su cui avverrà l’impatto saràquello nascosto alla Terra.Si tratta di un effetto che non avrà conseguenze sulla Luna, ma tuttigli astronomie i fan dello Spazio fanno il tifo per la collisione. Perché è la prima volta che un rifiuto spaziale si schianta su quel suolo pieno di crateri non intenzionalmente: potrebbe essere un’ottima occasione per studiare meglio la geologia del nostro satellite. Ilrazzoera stato lanciato in orbita l’11 febbraio del 2015, decollando dalLaunch Complex 40 di SpaceX presso la Cape Canaveral Air Force Station, in Florida. Trasportava il satelliteDeep Space Climate Observatory,inventato 17 anni fa dal 45° vicepresidente americano Al Gore, in quella che è stata la prima missione nello spazio profondo di SpaceX: si tratta diuno strumento di osservazione e monitoraggio del vento solare,il flusso di particelle emesso continuamente dal Sole mentre si espande nello spazio interplanetario, fondamentale per le previsioni meteorologiche spaziali dell’agenzia federale statunitense NOOA, l’Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera. In poche parole, senza avvisi tempestivi e accurati, gli eventi meteorologici spaziali come le tempeste geomagnetiche potrebbero interrompere quasi tutti i principali sistemi di infrastrutture pubbliche sulla Terra, comprese le reti elettriche, le telecomunicazioni, l’aviazione e il GPS. È un ottimo sistema d’allarme per chi sta quaggiù, lo ha spiegato il meteorologo Eric Berger sul sitoArs Technica. Nei 7 anni di viaggio, con 1,6 milioni chilometri percorsi, Falcon 9 ha raggiunto il punto di Lagrange Terra – Sole: si tratta di una zona neutra di gravità tra i due corpi celesti che, avendo una massa molto grande rispetto a quella del razzo, permettono a chi ne condivide l’orbita di stare a una distanza costante. È lì che si trova il secondo stadio, cioè una delle parti che si staccano durante il viaggio del razzo: pesa ben 4 tonnellate. Dato che il veicolo spaziale è stato lanciato così lontano, questo secondo stadio non ha avuto le forze necessarie per tornare nell’atmosfera terrestre e bruciare, come di solito accade. Stavoltacolpirà la Luna a una velocità di circa 2,58 km al secondo. Non è la prima volta che qualcosa tocca la Luna. Fu il razzo Saturn V a lanciare la famosa navicella spaziale della missione Apollo 11 che atterrò il 20 luglio 1969. E, più volte, la Nasa ha utilizzato le sue missioni di proposito per colpire la Luna e osservare il materiale che viene espulso quando qualcosa impatta sulla superficie e forma i famosi crateri. Come accaduto al satellite lanciato nel 2009 che ha colpito il cratere Cabeus 9: grazie a questo impatto, laLunarReconnaissance Orbiter, una sonda della Nasa che osserva la Luna da più di 10 anni, ha analizzato il materiale spostato nell’impatto. E da lì è stato possibile confermare la presenza dell’acqua. Ora, probabilmente Space X non avrà lo stesso valore scientifico, ma potrebbe rilevare qualcosa di più sulDark Side of the Moon.