La strage pugliese di tartarughe

La strage pugliese di tartarughe

 

Dicrudeltà compiute dall’uomo nei confronti degli animalise ne vedono molte. Il genere umano ci ha abituato purtroppo a ogni sorta di aberrazione. E se da una parte alcune pratiche sono tuttora giustificate dal Cro-Magnon che evidentemente prospera ancora in noi come funzionali al sostentamento e alla lotta per la sopravvivenza, di altre proprio non si comprende la motivazione. Uno degli ultimi casi di crudeltà ingiustificata è balzato alle cronache in questi giorni a seguito dell‘allarme lanciato dalCentro Recupero Tartarughe Marine Wwfdi Molfetta, secondo cui lungo le coste di Barletta si aggirerebberouno o più serial killer ditartarughe Caretta Caretta. Il 14 gennaio infatti nelle acque del porto pugliese sono stati trovatidue esemplari annegati con le pinne legatea grossi massi per impedire loro di tornare in superficie e respirare. Uno dei due animali dimenandosi nel disperato tentativo di liberarsi dalla trappola, si è addirittura amputato una pinna, senza neppure riuscire a salvarsi. E non è la prima volta: con lo stesso modus operandi altri due esemplari erano stati uccisi a fine ottobre e nei primi giorni di gennaio. Non è chiaro chi possa aver commesso questiatti di vandalismo. L’attenzione delCentro Recupero Tartarughe Marineè focalizzata suipescatori locali, anche se non si comprende esattamente quale possa essere il movente. Un indizio ce lo forniscono i loro omologhi giapponesi che considerano questi rettili una minaccia per la proliferazione del pesce perché nutrendosi di alghe, sarebbero “colpevoli” di distruggere l’habitat in cui la fauna ittica abitualmente deposita le uova.Sulle spiagge dell’isola di Kumejima, nell’arcipelago di Okinawa, lo scorso luglio erano state trovate decine di tartarughe verdi (Chelonia Mydas) uccise a colpi di coltello. I responsabili dei fatti di Barletta, che ci auguriamo vengano individuati al più presto,dovranno rispondere del reato di maltrattamento di animali(reclusione da tre a diciotto mesi o multa da 5.000 a 30.000 euro, pena che aumenta della metà se l’animale in questo caso, viene ucciso), aggravato dal fatto chelaCaretta Carettaè una specie protetta da diverse normative internazionali. Articolo pubblicato su Bolina.it