17 gennaio: cosa si è detto a Davos?

17 gennaio: cosa si è detto a Davos?

 

Martedì 17 gennaiosi è svolta la seconda giornata delWorld Economic Forum,nella cittadina svizzera diDavos. Le tematiche affrontate sono state tante, in particolare:crisi energetica, crisi climatica, parità di genere,recessione.Sullo sfondo, quasi sempre, laguerra in Ucraina. Crisi energetica Centrale è stata lacrisi energetica,scaturita dopo l’invasione dell’Ucraina. Di conseguenza, si è dato spazio alleenergie rinnovabili. Fatih Birol, Executive Director dell’International Energy Agency(Iea) ha fatto un’analisi molto lucida:dal 1° marzo 2022 siamo entrati nellacrisi energeticamondiale,la prima di tale portata. Perché? LaRussia, fino al 24 febbraio 2022, era laprima esportatrice di energia e di gas del mondo:tutto ciò ha avuto ripercussioni anche sul mercato ma, al tempo stesso, ha dato unforte impulso allerinnovabili. Il primo obiettivo è produrre energia pulita. Birol fornisce anche qualche dato:nel 2019, 1 macchina su 100 era elettrica; nel 2022 la percentuale è salita al 13%e il fenomeno è destinato a crescere. In questo ambito, al primo posto si colloca la Cina, attualmente considerata il motore numero uno dell’energia pulita. Ovviamente, il processo non sarà rapido, ci vorrà molto tempo e anche molti fondi. I Paesi devono essere pronti a investire sull’energia pulita e sulle nuove tecnologie. Inflazione, guerra e (ancora) crisi energetica Ma il 2022 non è stato solo l’anno dell’Ucraina, evidenzia David Miliband, politico britannico esponente del Partito Laburista, il quale sottolinea che la crisi generata dalla guerra in Ucraina ha avuto conseguenze anche in altre parti del mondo, già provate dalla crisi umanitaria. È il caso dellaSomalia, dell’Etiopia,delloYemene dell’Afghanistan. Riguardo il tema dell’energia, si è focalizzata ancheSanna Marin, Prima Ministra dellaFinlandia. Anche in questo caso, si è giunti allaquestione energeticadopo aver parlato dei rapporti tra Russia e Finlandia. Marin fa sapere che la situazione tra queste 2 nazioni è cambiata dal 24 febbraio 2022: sono vicine, sì, ma«la sicurezza è troppo importante per i finlandesi»,anche per questo hanno fatto richiesta per entrare nella Nato. La guerra ha cambiato il mondo: è necessario mantenere una propria indipendenza energetica e, per questo, la Prima Ministra ha dichiarato cheinvestirà molto sull’energia green. Parità di genere Ultimo tema toccato dalla Prima Ministra riguarda laparità di genere: Sanna Marin sostiene chein Finlandia non ci sono mai stati grandi problemiriguardanti la gender equality. È fondamentale, estremamente importante, e bisogna continuare a lottare tutti i giorni. Esiste una forte differenza geografica con Paesi che sono estremamente arretrati, in questo senso. Un esempio a conferma di questa situazione è l’intervento di Ilan Goldfajn, Presidente dellaInter-American Development Bank.Le donne rappresentano circa il 60% delle persone laureate all’università in America Latina,ma la loro presenza nel mondo del lavoro non è così alta, anzi.La disparità riguarda, ovviamente, anche le spese nel settore sanitario.In alcuni Paesi mancano sussidi e le donne, tra cura e istruzione, sono costrette a impegnarsi molto di più rispetto agli uomini. Lavoro Altro argomento toccato è illavoroecome è cambiato dopo la pandemia. Adam Grant, autore e professore dellaWharton School, sottolinea cometante personelavorano in un ambiente tossico, subendo molto spesso anche abusi di potere. Fortunatamente, viviamo in un mondo che piano piano diventa sempre più flessibile: questo è cambiato soprattutto nel periodo post-covid. Anjali Sud, Ceo diVimeo, inoltre, sostiene la necessità di comunicare in modo diverso tra datori e lavoratori. Proprio perché la pandemia ha avuto un forte impatto sul mondo del lavoro, è necessarioattrarre nuovi talenti nelle aziende.Ma come? È una questione di valori, sostiene Claudia Azevedo, Ceo diSonae, la quale sottolinea l’importanza dei valori genuini.Le aziende devono essere trasparenti, trasmettere valori genuini e autentici. Recessione Altro tema scottante, larecessione. Secondo Axel Lehmann, Presidente del Consiglio d’Amministrazione diCredit Suisse,non siamo davanti a una recessione bensì a un mondo “multipolare”.In particolare sostiene che la recessione sia ancoraevitabile data la riapertura della Cina,che darà un’enorme spinta all’economia globale. Sulla riapertura di Pechino si è espressa anche Laura M. Cha, Presidente diHong Kong Exchange,sottolineando chela spinta non sarà immediata, ma ci sarà. Metalli e idrogeno verde Cina e Stati Uniti sono le potenze più importanti, soprattutto per quanto riguarda l’energia sostenibile, ed è opportuno bilanciare queste tensioni. Queste riguardano in particolare un accordo firmato tra Stati Uniti eCongoriguardo i metalli – per contrastare la Cina – sostiene Félix Antoine Tshilombo Tshisekedi, Presidente della Repubblica Democratica del Congo. Ancora nell’ambito dei metalli, l’attenzione si è focalizzata sulle macchine elettriche, fondamentali per ridurre l’inquinamento. Ma, come sottolinea Anne-Laure de Chammard, Vicepresidente esecutivo diSiemens Energy,per realizzare un veicolo elettrico è necessaria una quantità di metalli rari 6 volte maggiore rispetto a un veicolo comune.Bisogna quindi puntare al riciclo, anche perché molto spesso per l’estrazione di questi metalli è necessario un forte consumo di energia. Al tempo stesso è fondamentale investire in nuove tecnologie per un’estrazione dei metalli più sostenibile. Anche l’idrogeno verde potrebbe ricoprire un ruolo importante per il futuro, sostiene Shri Gurdeep Singh, Presidente e Ceo diNTPC Limited. Economia: come sarà il 2023? Anche ilrallentamento economicoè stato affrontato durante la seconda giornata delWef.Sicuramente l’anno che ci aspetta sarà complesso e difficile, però «stiamo vedendo segni di resilienza in tutto il mondo»: queste le parole di Gita Gopinath, Deputy Managing Director delFondo Monetario Internazionale(Fmi). C’è ancora la guerra, c’è ancora l’inflazionee continuerà; di conseguenza, ci saranno ulterioriinasprimenti della politica monetariache porteranno a un rallentamento economico. Ma nella seconda parte del 2023 la situazione sarà diversa. Ancora una volta i temi sono inflazione e aumento dei costi della vita. Il Ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, si dice ottimista sull’inflazione, ma al tempo stesso non nasconde la sua preoccupazione per una eventuale frammentazione dell’economia globale. Ha, inoltre, affermato che probabilmente il Governo tedesco non utilizzerà tutti i 200 miliardi di euro per affrontare la crisi energetica. Siamo di fronte a un processo di deglobalizzazione? Secondo lo storico Niall Ferguson la risposta è no.Il commercio funziona e la globalizzazione continua.A tal proposito, si è espresso il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó. L’Ungheria è un Paese piccolo ma ben inserito nel commercio grazie anche alla collaborazione euroasiatica. A partire dal 2022, però, questa situazione è cambiata drasticamente: è diventato «un sogno lontano».