Culture

3 libri per scoprire il potere della musica

Uno per ogni categoria (ambiente, diritti e futuro): per ritrovare il piacere di ascoltare il tuo brano preferito e celebrare l’International Music Day
Credit: Yaroslava Borz 

Una musica può fare… tante, tantissime cose. Lo cantava Max Gazzè ormai 25 anni fa, e noi lo vogliamo ricordare oggi, 1 ottobre, Giornata Internazionale della Musica.

Istituita dall’Unesco nel 1975, è stata ideata dall’ex presidente dell’International Music Council Yehudi Menuhin, bambino prodigio della musica e uno dei violinisti più famosi del ‘900, per rispondere a un triplice obiettivo, spiegava Menuhin in una lettera del 1974:

- promuovere l’arte musicale verso e attraverso tutte le classi sociali;

- applicare gli ideali dell’Unesco di pace e amicizia tra i popoli, dell’evoluzione delle loro culture, dello scambio di esperienze e del reciproco apprezzamento dei loro valori estetici;

- promuovere le attività dell’Imc, delle sue organizzazioni membri internazionali e dei comitati nazionali, nonché della sua politica di programma in generale.

Noi vogliamo celebrarla suggerendoti 3 libri che mostrano il potere della musica in 3 campi, quelli che ci stanno più a cuore: ambiente, diritti e futuro. Quale potere? Quello di cambiare le cose (in meglio). Quello (pericoloso) di replicare stereotipi e discriminazioni. E quello di essere allo stesso tempo strumento e protagonista delle trasformazioni del nostro tempo. Per ricordarci che la musica non è solo la colonna sonora che fa da sottofondo alle nostre esistenze, ma una parte fondamentale del mondo che viviamo.

Ambiente - Note per salvare il Pianeta, Matteo Ceschi (Volo Libero Edizioni, 194 pagine, 16€)

Quello tra musica e attivismo è un rapporto di lunga durata. Non solo perché alcune canzoni sono diventate simboli e, a volta, protagoniste delle proteste che hanno cambiato il mondo; ma anche perché moltissimi artisti hanno messo la loro sensibilità, il loro talento e la loro celebrità al servizio di una causa.

Matteo Ceschi, grazie a un lavoro di confronto con amici, conoscenti e colleghi giornalisti, ha ricostruito la storia di chi, dal secondo dopoguerra fino alle più recenti battaglie di Extinction rebellion e Fridays for future, ha trasformato in note, accordi e testi la lotta per la tutela dell’ambiente, ripercorrendo oltre 70 anni di relazioni tra musicisti e attivisti nel mondo.

Dal 1947, il libro si interroga e fa dialogare la storia della musica di questo periodo (attraversando la nascita di nuovi generi musicali come punk, funk, metal) con quella dei movimenti ambientalisti, facendo emergere com’è cambiato il rapporto tra artisti, proteste e sensibilizzazione in materia ambientale.

Diritti - Il maschilismo orecchiabile, Riccardo Burgazzi (Prospero Editore, 172 pagine, 14€)

Il ruolo della cultura e dell’arte nel rafforzamento e nella diffusione di stereotipi e discriminazioni non è, purtroppo, una novità. Analizzare quanto i prodotti culturali, soprattutto quelli che entrano a far parte del canone popolare fino a essere un patrimonio nazionale condiviso, sono intrisi di retaggi patriarcali può aiutarci a riconsiderare anche i testi delle canzoni che abbiamo canticchiato o urlato a squarciagola per tutta la vita, mostrandoceli sotto una nuova luce.

È quello che fa il libro di Burgazzi, che ripercorre “mezzo secolo di sessismo nella musica leggera italiana” facendo emergere il maschilismo nascosto dietro l’orecchiabilità delle canzoni che pop che tutti conosciamo e, spesso, amiamo. “Figura angelica, immobile, ammaliatrice, traditrice, trofeo, proprietà, preda o bambolina”: la donna è oggettificata, incastrata in ruoli stereotipati, mentre i temi (il tradimento, il possesso, la gelosia, l’abbandono, il rifiuto della fine di un amore, lo stalking) hanno come matrice comune una visione gerarchica del rapporto tra uomini e donne.

Bugazzi ci porta dentro i testi di 170 delle canzoni più conosciute, svelando quello che non avevamo saputo, o voluto, vedere, per ricordarci che, no, non “sono solo canzonette”.

Futuro - Exmachina, Valerio Mattioli (Minimum fax, 355 pagine, 17€)

Si inizia con l’irruzione dell’algoritmo, si arriva all’estinzione della nostra specie. In mezzo, la musica. Quella elettronica. Che, ci ricorda Valerio Mattioli nella “Storia musicale della nostra estinzione 1992 → ∞”, non è solo un genere musicale legato a doppio filo alle nuove tecnologie ma una spinta utopica e che addirittura, secondo il cyberteorico Arthur Kroker “sarebbe stata l’avanguardia per i futuri rapporti tra specie umana e tecnologie digitali”.

Partendo dal 1992, l’anno di uscita di Artificial Intelligence, Mattioli ripercorre i percorsi di 3 artisti (Aphex Twin, Autechre, Boards Of Canada) che hanno fatto la storia della intelligent dance music (spesso più conosciuta come Idm) e che l’autore ci invita a leggere come 3 capitoli di un unico racconto.

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