Un numero crescente di studi e denunce sta faticosamente svelando la reale entità dellemolestie sul posto di lavoro. Allo stesso tempo, sempre più ricerche e resoconti focalizzano finalmente l’attenzione sullaviolenza sessualesubita dallepersone con disabilità. Ora, per la prima volta, un nuovo sondaggio si concentra sull’intersezione di questi 2 fenomeninegli Usa, mostrando come anche nel mondo del lavoro ledonne con disabilitàabbiano più probabilità di subiremolestie e violenze sessuali. È accaduto a quasi la metà di loro(48%), secondo i dati raccolti daThe 19theSurvey Monkey(la percentuale tra le donne senza disabilità si ferma al 32%). I tassi sono sensibilmente più alti anche tra gli uomini con disabilità, con il 23% che ha riferito di aver subito molestie o abusi sessuali sul posto di lavoro (contro l’11%). Secondo Monika Mitra, direttrice delLurie Institute for Disability Policypresso laBrandeis University, la violenza sessuale contro le persone con disabilità è spesso definita “come un’epidemia silenziosa”. Un’epidemia che si diffonde basandosi supauraediscriminazioni: «Le donne con disabilità incontrano moltebarrieresolo per entrarenel mondo del lavoro.Così tante tengono la testa bassa mentre sono lì, perchéhanno paura di perdere la posizionein cui si trovano attualmente. Penso che le molestie sessuali contro le donne con disabilità siano pervasive» ha spiegato aThe 19thStephanie Woodward, avvocata con disabilità sopravvissuta ad aggressioni e molestie sessuali e fondatrice delDisability EmpowHer Networkche offre opportunità di tutoraggio e promuove la crescita e la leadership di donne e ragazze con disabilità. Per rafforzare la fiducia delle donne e delle ragazze è necessario affrontare tempestivamente il problema delle aggressioni e delle molestie sessuali: per questo, il tema viene affrontato nel campoEmpowHer,dedicato alle ragazze dai 13 ai 18 anni. «Alcune persone possono far sembrare queste forme di molestie e abusi come dei complimenti, il che può creare davvero confusione», ha spiegato Woodword. Spesso le vittime di violenza affrontano scetticismo oincredulità quando si fanno avanti.Per le donne e le ragazze con disabilità la situazione può essere ancora peggiore. «Quando sono stata aggredita sessualmente,all’inizio la gente non mi credeva.Poi mi hanno detto che avrei dovuto esseregrata che qualcuno mi trovasse attraente.Non è un’esperienza insolita», ha spiegato Woodward. Il sondaggio, però, racconta solo una parte della storia. Non solo perchéSurveyMonkeynon ha raggiunto un numero sufficiente di persone condisabilitànon binarie, ma anche perché, trattandosi di un sondaggio online, potrebbenon aver raggiunto le persone con disabilità intellettiva, che potrebbero avere un’alfabetizzazione limitata o difficoltà con la tecnologia. Al momento non esistono standard obest practicesriguardo ai sondaggi sulla disabilità, ha spiegato Laura Wronski, direttrice della ricerca pressoSurveyMonkey, partner del sondaggio diThe 19th, che sebbene soddisfi gli standard di accessibilità web probabilmente non è riuscito a includere persone con esigenze di supporto più intense. «Non credo che la disabilità riceva l’attenzione che molte altre caratteristiche demografiche ottengononel mondo dei sondaggi. […] Se non sei in una posizione in cui sei in grado di rispondere al telefono o fare le cose per te stesso, non so come possiamo affrontarlo dal punto di vista dei sondaggi», ha detto Wronski, dando voce a un problema con cui anche i ricercatori specializzati in disabilità continuano a confrontarsi.
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