Ambiente

Aumentano i livelli di radiazioni intorno a Chernobyl

L’allarme è stato lanciato dall’ispettorato nucleare di Kyiv: il movimento dell’equipaggiamento militare pesante avrebbe smosso il terreno e la polvere radioattiva. Tuttavia, gli edifici della centrale e i siti di stoccaggio non sembrano danneggiati
Il murale gigante dipinto sul muro di contenimento del sito nucleare di Chernobyl.
Il murale gigante dipinto sul muro di contenimento del sito nucleare di Chernobyl. Credit: EPA/SERGEY DOLZHENKO
Riccardo Liguori
Riccardo Liguori giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
25 febbraio 2022 Aggiornato alle 22:00

Nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl, uno dei primi siti conquistati dall’esercito russo il 24 febbraio, è stato registrato un aumento dei livelli di radiazioni gamma, segno di attività radioattiva.

La notizia è stata smentita dal governo russo che, tramite il ministro della Difesa, ha dichiarato di aver voluto prendere possesso dell’area per proteggerla da gruppi nazionalisti e organizzazioni terroristiche intenzionati a innescare un’offensiva nucleare.

Ad ora, gli edifici della centrale e i siti stoccaggio che custodiscono il materiale radioattivo non avrebbero subito danni.

«I nostri difensori stanno dando la vita affinché la tragedia del 1986 non si ripeta - aveva scritto su twitter ieri il presidente ucraino Zelensky, prima della presa dell’area da parte dell’esercito avversario - Questa è una dichiarazione di guerra contro l’intera Europa». L’Ucraina, ha spiegato Zelensky, ha volutamente lasciato il sito ai russi, scongiurando così conseguenze tragiche per l’intero continente.

Secondo l’Ispettorato ucraino per la regolamentazione nucleare, la causa dell’aumento delle radiazioni sarebbe il movimento nell’area di una grande quantità di equipaggiamento militare pesante, che avrebbe smosso il terreno e disperso in aria polvere radioattiva.

La zona di esclusione della centrale, contaminata dal disastro nucleare dell’aprile di 36 anni fa, si estende per 2.600 chilometri quadrati. Ciò che preoccupa maggiormente la comunità ucraina e internazionale è la presenza russa nei pressi del reattore numero 4 della centrale, custodito da un doppio sarcofago per lo stoccaggio delle masse di uranio che da quattro anni registra un aumento della reazione di fissione.

All’annuncio della conquista dell’area da parte della Russia, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi, ha confessato di seguire gli sviluppi «con grave preoccupazione», facendo appello «alla massima moderazione per evitare qualsiasi azione che possa mettere a rischio gli impianti nucleari del Paese».

Come hanno specificato funzionari ucraini, tuttora non ci sono dati precisi sui livelli di radiazione che, sebbene in aumento, non rappresentano un pericolo. «Li stiamo monitorando», hanno affermato.

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