Ambiente

Con la crisi ucraina il gas sarà sempre più caro

La fornitura russa copre il 40% della domanda interna di metano. Cosa possiamo fare per difenderci da un aumento dei prezzi che potrebbe prolungarsi per mesi, forse per anni?
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24 febbraio 2022 Aggiornato alle 12:13

L’invasione russa dell’Ucraina ha comportato un immediato innalzamento della tensione internazionale sul fronte energetico.

Per l’Europa, e per l’Italia in particolare, il rischio non è tanto una interruzione delle forniture del metano russo quanto la continuazione di un approvvigionamento a prezzi elevati (solo oggi +30%). La Russia copre con le esportazioni di combustibili fossili oltre il 40% del proprio bilancio, un’entrata che ha consentito di accumulare centinaia di miliardi di dollari in riserve di valuta estera negli ultimi anni e ha tutto l’interesse a mantenere uno stato di tensione.

Ma veniamo a noi. In Italia il gas russo copre il 40% della domanda interna di metano. Cosa possiamo fare per difenderci da un aumento dei prezzi che potrebbe prolungarsi per mesi, forse per anni?

La prima più immediata risposta viene dalla generazione di elettricità da rinnovabili, che purtroppo è bloccata da molto tempo. Siamo infatti passati del 39% di elettricità verde nel 2014 al 37% lo scorso anno.

È possibile accelerare la loro diffusione e che contributo potrebbero dare? Terna ha ricevuto richieste di connessione alla rete elettrica per 150 GW rinnovabili, cioè una quantità di gran lunga superiore rispetto ai 58 nuovi GW che il governo vorrebbe installare entro il 2030.

Un percorso che andrebbe quindi fortemente accelerato, considerando che gli obiettivi del governo consentirebbero di ridurre del 60% i consumi di metano delle centrali italiane. E, analogamente, spingendo verso una riqualificazione energetica spinta degli edifici, taglieremmo una notevole quota della domanda di gas nelle case. Tutti propositi già previsti dagli obiettivi climatici europei al 2030.

Considerando il crollo dei prezzi del fotovoltaico e dell’eolico, è evidente che una rapida diffusione di queste tecnologie è possibile. Peraltro, una risposta immediata può venire dalle famiglie e dalle imprese che non hanno il solare sui propri tetti. Esistono incentivi che possono facilitare la loro installazione creando così un magnifico ombrello anti crisi.

Gianni Silvestrini, già Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, è Direttore scientifico di Kyoto Club, QualEnergia, KeyEnergy. Responsabile del Master Ridef Politecnico Milano. Il suo ultimo libro è “Che cos’è l’energia rinnovabile oggi” (Edizioni ambiente)