Diritti

Usa, Ohio: gli elettori sostengono il diritto all’aborto?

Il 56% ha respinto la riforma Issue 1 (proposta dallo Stato repubblicano) che avrebbe ostacolato la possibilità di vittoria dell’emendamento per l’interruzione di gravidanza legale previsto per novembre
I festeggiamenti per la sconfitta della proposta di riforma Issue 1
I festeggiamenti per la sconfitta della proposta di riforma Issue 1 Credit: AP Photo/Jav LaPrete
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16 agosto 2023 Aggiornato alle 14:00

Può uno Stato Usa storicamente repubblicano esprimere il proprio sostegno al diritto all’aborto? La scorsa settimana in Ohio, roccaforte del partito repubblicano, si è verificato quello che per molti era un risultato impensabile: il 56,5% dei votanti ha respinto una controversa riforma costituzionale chiamata Issue 1 che, se fosse stata approvata, avrebbe aumentato al 60% la soglia dei voti necessari per approvare le successive modifiche costituzionali dello Stato tramite referendum. In particolare, questa misura avrebbe molto probabilmente impedito all’emendamento relativo al diritto all’aborto previsto per novembre di avere successo.

Oggi in Ohio la soglia minima per permettere l’approvazione di una modifica costituzionale è fissata al 50%. Secondo i sondaggi, questo risultato potrebbe essere raggiunto in occasione del prossimo referendum, che propone di aumentare le tutele per le donne che vogliono abortire e di annullare il divieto di aborto dopo le 6 settimane dal concepimento, come stabilito dal Governo repubblicano. La scelta degli elettori è stata quindi letta come un assist a favore dei movimenti per i diritti delle donne che hanno organizzato il referendum.

A differenza di altre recenti chiamate alle urne, l’affluenza dei cittadini dell’Ohio è stata elevata: al referendum ha votato quasi il doppio delle persone rispetto alle primarie per il governatore dello Stato, per il Senato, la Camera e altre importanti elezioni tenutesi lo scorso anno. La grande partecipazione è stata probabilmente favorita dal dibattito sempre più divisivo attorno al tema del diritto all’aborto in corso negli Stati Uniti. Secondo alcuni politici repubblicani, in Ohio, la decisione del Governo conservatore di sostenere il divieto totale di aborto avrebbe di fatto provocato una spaccatura tra gli elettori, favorendo scelte di voto meno intransigenti.

Allo stesso tempo, nei mesi precedenti alla votazione per l’Issue 1, i repubblicani hanno messo in guardia gli elettori sul fatto che rifiutare l’innalzamento della soglia di voto al 60% nei referendum, oltre alle tutele sull’aborto, avrebbe favorito l’adozione di altre pratiche a cui generalmente i conservatori sono ostili, come le cure che affermano il genere per le persone transgender. Questa strategia avrebbe così depotenziato il messaggio principale a cui il referendum era rivolto, ovvero evitare modifiche alla legge contro l’aborto in vigore in Ohio.

Di fronte alla clamorosa sconfitta, alcuni esponenti del movimento anti-abortista hanno chiesto ai politici conservatori di considerare la possibilità di un compromesso in tema di diritto all’aborto. Per esempio, adottando una legge che vieti l’aborto dopo le 15 settimane dall’inizio della gravidanza, con eccezioni in caso di violenza sessuale, incesto e pericolo per la vita della madre.

Dall’altra parte, sull’onda del successo raggiunto, gli attivisti per il diritto all’aborto stanno lavorando anche in Arizona, Florida e Missouri per ottenere maggiori tutele per le donne, sfruttando la perdita di sostegno nei confronti dei movimenti pro-vita.

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