Futuro

L’AI ci aiuterà nella transizione energetica?

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale può accelerare i piani di decarbonizzazione ottimizzando la gestione delle risorse energetiche, migliorando quella del verde urbano e prevedendo il meteo
Credit: Google DeepMind
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11 agosto 2023 Aggiornato alle 11:00

Gli investimenti destinati alle società impegnate nello sviluppo delle intelligenze artificiali hanno raggiunto il valore di 15,2 miliardi di dollari nei primi 6 mesi del 2023.

La rapida espansione del settore potrebbe avere un impatto su quasi un quarto della forza lavoro mondiale entro il 2027, secondo il The Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum.

Ma le potenzialità mostrate dall’AI non si fermano solo all’ambito economico e lavorativo. Nei prossimi anni potranno contribuire a un miglioramento della sostenibilità ambientale, con un calo delle emissioni di gas alteranti del 4% entro 7 anni e una forte innovazione in molteplici settori legati ai progetti di decarbonizzazione.

Una delle società più impegnate nello sviluppo delle green AI è l’azienda inglese DeepMind, controllata dalla multinazionale Alphabet, che negli ultimi anni ha accelerato lo sviluppo tecnologico dedicato alla transizione energetica e al raggiungimento del Net Zero: «Il cambiamento climatico è un problema multiforme senza un’unica soluzione. Dobbiamo andare oltre la discussione su cosa possiamo fare e iniziare a concentrarci su come possiamo farlo», ha affermato la responsabile clima e sostenibilità di DeepMind, Sims Witherspoon.

La società ha avviato una collaborazione con lo Uk Met Office (servizio meteorologico inglese) per l’impiego di un modello di previsioni in grado di comprendere meglio il cambiamento del tempo e gli effetti della crisi climatica, grazie alle analisi compiute dalle intelligenze artificiali.

Mentre in Africa e in Australia le potenzialità delle AI verranno usate per analizzare il comportamento degli animali, in modo da formulare delle soluzioni migliori per proteggere la biodiversità minacciata dall’industrializzazione.

Inoltre sono stati creati dei programmi in grado di ottimizzare le risorse energetiche derivate dalle fonti rinnovabili, che consentiranno alle varie società di Alphabet di ridurre le emissioni ed efficientare i cicli di analisi, produzione e consumo. Infine è in corso una collaborazione scientifica con il Swiss Plasma Center, per sviluppare un’AI in grado di analizzare e migliorare le prestazioni del prototipo di reattore a fusione nucleare.

Un altro ambito che vedrà un esteso impiego delle green AI sarà quello del verde urbano. Grazie all’integrazione fra le tecnologie dell’internet of things (IoT), il 5/6G, quelle dell’automazione e le nuove intelligenze artificiali, sarà possibile valutare attentamente lo stato dei giardini e delle piante nelle grandi città, consentendo un risparmio di tempo, risorse, con un’ottimale manutenzione e conservazione del verde.

L’impiego della robotica, con l’integrazione dei software di riconoscimento facciali, permetteranno anche una maggiore tutela delle foreste, diminuendo i pericoli di incendio e attività illegali, con un’attenzione per le comunità più isolate e gli ecosistemi più fragili. Queste innovazioni saranno fondamentali anche per il settore agricolo, dove è in rapido sviluppo l’agricoltura 4.0, che consentirà un miglioramento netto della resa agricola grazie a droni guidati da AI avanzate.

Un’evoluzione importante sottolineata dalle istituzioni italiane. Le soluzioni di intelligenza artificiale avranno un impatto significativo sulla conservazione delle risorse, la riduzione delle emissioni, la gestione dei flussi di traffico e dei relativi rischi, il rafforzamento dell’economia circolare e la prevenzione dei disastri naturali. Più in generale, l’AI sarà un alleato fondamentale per accelerare la transizione ecologica, un pilastro del piano di ripresa e resilienza dell’Italia e degli sforzi di ripresa dell’Unione europea.

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